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“In spiaggia i vicini di ombrellone ci dicevano: ma come siete bravi, certo che il volontariato è proprio una vocazione.
Io mi sentivo quasi offesa. Perché so che chiunque può impegnarsi nel volontariato, basta che ci metta il cuore. Non ci vuole la ‘vocazione’.
E nella settimana a Caorle non ho mica ‘rinunciato alle vacanze per donarle alle persone disabili’, come c’era scritto nel titolo di un articolo di giornale sulla nostra esperienza: io mi sono divertita più di loro”.
Eleonora Chiesurin ha 22 anni ed ha capito tutto.
E’ una delle tre donne dei Volontari X Shelter che ha partecipato alla settimana a Caorle assieme a sette persone con disabilità del Piccolo Rifugio di Ponte della Priula.
Meglio detto: è una delle dieci persone che sono andate in vacanza assieme da sabato 2 a sabato 9 agosto alla casa Bruno e Paola Mari, proprietà della diocesi di Vittorio Veneto.
ELEONORA: PORTO NEL CUORE QUELLE RISATE
“Le risate che ci siamo fatti insieme, e che venivano fuori quasi da niente, mi sono rimaste nel cuore – racconta Eleonora – Questa vacanza è stata un’oasi di pace”.
Per Eleonora è stata la prima vacanza con gli ospiti del Piccolo Rifugio, ma l’idea di dover avere un’attenzione in più, 24 ore su 24, per delle persone disabili, non la ha spaventata.
“Temevo di non essere all’altezza delle loro esigenze e invece, superate le paure del primo giorno, tutto è andato avanti quasi in automatico. Ho potuto conoscere a 360 gradi queste persone, imparando ad apprezzarle per tutto quello che sono”.
Eleonora è partita per Caorle pochi giorni dopo avere festeggiato la laurea triennale in psicologia. Con una tesi sull’anosognosia (mancata consapevolezza del proprio stato di salute) per la quale racconta, l’idea le venne proprio al Piccolo Rifugio, quando venne per il tirocinio a settembre 2013 e raccolse le storie di vita di ciascuno degli ospiti.
“Dopo quel tirocinio, il Piccolo Rifugio mi è rimasto nel cuore”, spiega lei, ma lo avevamo già capito.
MOIRA: TUTTI AVEVANO VOGLIA DI FARE GRUPPO
Eleonora ha vissuto un esordio alla grande nelle vacanze del Piccolo Rifugio. Moira De Rosso, invece, ha confermato la scelta che fa da cinque anni di seguito di condividere una settimana con i suoi amici. Per lei una soddisfazione e una responsabilità in più: quest’anno per la prima volta i Volontari X Shelter, l’associazione che presiede, hanno gestito il soggiorno in autonomia. “Con u po’ di organizzazione, ci siamo riuscite – dice Moira – E in ogni caso non ci hanno mai lasciati soli: sono venuti a trovarci 4 operatori, gli educatori… Gentilissime con noi erano anche le signore che si occupavano delle pulizie in casa Bruno e Paola Mari, e le persone che incontravamo in spiaggia”.
Qualche momento della vacanza che resta impresso nella memoria?
“La passeggiata della prima sera: hanno voluto partecipare tutti, anche chi di solito va a letto presto. Ma stavolta tutti avevano voglia di uscire, di fare gruppo. E siamo arrivati quasi alla chiesa della Madonna dell’Angelo. Per tutta la vacanza siamo sempre stati tutti insieme, e molto uniti”.
Un altro?
“La cena dell’ultima sera a base di gelato, con i nostri amici della gelateria Gabbiano”.
MICHELA: SONO ANCHE IO PARTE DI UNA FAMIGLIA
La terza volontaria che ha partecipato alla settimana a Caorle è stata Michela Moretton, che per la terza volta ha scelto gli amici del Piccolo Rifugio come compagni di vacanze.
“E’ stata una vacanza indimenticabile – racconta lei – fatta di momenti splendidi che resteranno sempre nel mio cuore. Una vacanza che sta diventando per me una piacevole consuetudine, ma ogni anno emergono sempre nuovi lati dei ‘ragazzi’ (le persone con disabilità) ed il legame che si crea è sempre più profondo.
I ragazzi del Piccolo Rifugio sono persone meravigliose: grazie a loro mi sono resa veramente conto di non essere solo una volontaria, bensì di essere parte di una grande famiglia. Un grazie grande va anche alle mie compagne di avventura, che con me hanno donato tanti sorrisi e una vacanza indimenticabile a questi ragazzi.
Di Caorle ricorderò i giochi, gli scherzi, le risate, le passeggiate, i bagni al mare, il gelato in compagnia, la pizza in centro, la visita degli operatori che ci hanno portato un’allegria incredibile… ma soprattutto le bellissime emozioni che i ragazzi hanno saputo donarmi con tanta semplicità.
Tornata a casa, mi sento arricchita di gioia, soddisfazione, forza allegria e felicità.
Rispetto all’esperienze fatte gli anni scorsi al mare quest’anno mi sono sentita maggiormente responsabile: ogni volta e è sempre un percorso di crescita in cui non bisogna dare nulla per scontato, bensì riflettere su ogni azione”.
GRAZIE A…
I sette ospiti del Piccolo Rifugio hanno potuto godersi questa settimana speciale grazie alle volontarie – a cui va il più grande dei grazie – ma anche per merito della generosità di chi ha dato un contributo, ed in particolare i partecipanti al torneo Piccolo Rifutbol 2014