Le Volontarie della Carità alla Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari
29 Ottobre 2008Ana Maria Jerez, Volontaria della Carità
29 Novembre 2008Trieste – Il primo Gruppo Appartamento nel ricordo di Ornella Marchese
Prosegue al Rifugio di Vittorio Veneto la preparazione per l’avvio, da gennaio 2009, del Gruppo Appartamento: cinque donne, alcune già vivono alla Casa Femminile, avranno a disposizione presso il Rifugio spazi propri, da gestire in autonomia – dalla spesa alle pulizie, dalla preparazione dei pasti al bucato-, seppur sempre con l’accompagnamento delle educatrici e delle operatrici.
Dopo aver letto la notizia riguardante questa esperienza alle porte a Vittorio Veneto Ornella Marchese, che vive al Rifugio di Trieste, ci ha scritto per ricordare che un’altra esperienza di autonomia, ugualmente chiamata “Gruppo Appartamento” (anche se diversa nell’organizzazione e negli obbiettivi), è presente, e da tempo, pure presso la Domus Lucis. Tutto per merito di una donna: Marilena Vian, Volontaria della Carità, direttrice del Rifugio di Trieste dal 1965 al 1996, presidentessa della Fondazione Piccolo Rifugio dal 1975 al 1997.
“L’iniziativa dell’Appartamento ed altre – scrive Marchese – furono avviate, fin dai primi anni Settanta, grazie all’infaticabile opera della compianta Marilena, che si prodigò non solo per istituire due comunità di casa famiglia nell’ambito della Domus Lucis (ed una è tuttora attiva), ma anche per favorire l’integrazione dei disabili a pieno titolo nella società e per inserire le ospiti più giovani di allora nella scuola e nel lavoro. Parlare ora di integrazione sembra scontato, data la presenza di leggi e norme a favore dei disabili, ma allora queste furono iniziative assolutamente rivoluzionarie, che richiedevano un coraggio ed una determinazione al di fuori del comune. Oltre a ciò, sempre in quegli anni, Marilena si adoperò per dare a tutte le persone della Domus Lucis la possibilità di beneficiare di un intero mese di vacanza in montagna: questo basti a dare l’ idea dello sforzo e della lungimiranza da essa dimostrata”.
Obbiettivo principe di Marilena era rendere tutte sempre meno dipendenti. “Lei volle – continua Ornella- per tutte le persone della Domus Lucis che raggiungessero il maggior grado di autonomia possibile e di coinvolgimento nell’andamento della casa. Per lei noi eravamo membri di una unica famiglia e come tali eravamo tutte coinvolte nella sua gestione. Ci sentivamo realizzate come persone e non come ‘ospiti’. L’eredità spirituale che ci ha lasciato è stata, tra le altre, quella dello spirito di fraternità, che fa sì che ognuna di noi si curi dell’altra e sia attenta alle necessità della più debole”.