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25 Giugno 2012Trieste – Da 40 anni amici della Domus Lucis
Decine di amici sono arrivati alla Domus Lucis. Alla “loro” Domus Lucis.
Perchè la festa ha raccolto amici che frequentano la Domus Lucis da 40 anni o anche più: praticamente da quando la nostra casa, fondata da Lucia Schiavinato, ha iniziato l’attività.
Padre Silvio Alaimo, anch’egli amico di lunga data della comunità e delle ospiti, ha celebrato la messa, e poi tutti assieme a tavola e in compagnia.
Anche la data non è stata certo scelta a caso: domenica 1 luglio sarebbe stato il sessantatreesimo compleanno di Fabio Ruzzier, colonna degli amici e dei volontari della Domus, che troppo presto ci ha lasciato, il 28 giugno 2009.
In occasione della festa qualche amico ha dato voce alle sue emozioni
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Ecco la riflessione offerta dalla volontaria Greti (Margherita) in occasione della festa dei 40 anni di amicizia con la Domus Lucis
40 anni fa, prima di entrarci per la prima volta, non sapevo quasi nulla della “Domus Lucis”.
Quando da bambina scendevo la Scala dei Lauri con mia nonna, lei mi spiegava che lì a destra, dietro quel grande portone, ci stavano delle povere ragazze, malate e sfortunate, molte non potevano camminare, qualcuna era così malata che doveva venir spinta con un carrettino.
Io non frequentavo la parrocchia degli “Spagnoli”, come li chiamavamo allora, ma don Tullio Vinci era il mio catechista alle Medie e una volta c’ha parlato in classe di ragazze e ragazzi della sua parrocchia che andavano alla Domus, facevano compagnia, aiutavano a fare un sacco di cose e tornavano a casa incredibilmente contenti per essere stati in un luogo dove c’era tanta sofferenza.
Questo racconto mi aveva colpito, ci pensavo quando passavo davanti a quel grande portone quasi sempre chiuso. Avevo notato due gemelle bionde, che conoscevo di vista perché frequentavano la quinta al Galilei quando io ero in terza, che vedevo entrare ed uscire da quel portone, sembravano di casa.
Avevo deciso di fermarle una volta all’intervallo e chiedere loro come fare per poterci entrare anch’io, ma poi non ce n’è stato bisogno. La nostra scuola aveva promosso un’iniziativa di raccolta di fondi porta a porta a favore della Uildm ed alcune empatiche parole del nostro severo professore di italiano a commento dell’iniziativa mi avevano colpito così tanto da farmi aderire con entusiasmo assieme a Silvia e a Betta. Lì ho conosciuto la fisioterapista Meiti che mi ha indirizzato alla Domus consigliandomi di rivolgermi a Giovanna alla quale avrebbe preannunciato il mio arrivo.
Un sabato pomeriggio, nell’aprile del 1972, ho suonato ed ho chiesto della “bambina Giovanna” perché immaginavo fossero tutte piccole. La “bambina Giovanna” era in guardaroba e stava sotto il casco della parrucchiera e mi ha accolto con una naturalezza ed una spontaneità uniche. Io le ho chiesto subito che cosa potevo fare per “aiutare”, così lì su due piedi e lei ha sorriso, non mi ha preso in giro e mi ha detto che così sul momento non sapeva davvero cosa avrei potuto fare, ma che per intanto la cosa migliore era scendere a conoscere le più giovani, Elena, Ornella e Rosaria che senz’altro avrebbero saputo mettermi a mio agio.
Da quel lontano pomeriggio fino ad oggi, a mio agio alla Domus lo sono stata sempre ma soprattutto vi ho sempre trovato una capacità di accoglienza, amicizia e comprensione illimitate.
Se oggi dopo 40 anni ci troviamo ancora qui amici insieme nonostante le difficoltà che certamente ciascuno di noi ha dovuto, chi più chi meno, sperimentare nella propria vita, lo dobbiamo proprio a quello che è sempre stato lo spirito di accoglienza della Domus.
Per questo ringraziamo il Signore.
A questo punto sento forte il bisogno di ricordare assieme a voi tutte le amiche e gli amici che ci sono stati vicini in questi anni e che ci hanno già preceduti in quella che speriamo per tutti noi sarà un giorno la casa del Padre.
Mentre leggo ad alta voce i loro nomi, ci scorreranno davanti agli occhi i loro volti, i loro sorrisi, le loro battute… riempiendoci di nostalgia, forse di tristezza per tutto quello che avrebbe ancora potuto essere e non è stato, ma anche di riconoscenza nei confronti del Signore che ce li ha fatto conoscere.
Inizio dalle ragazze:
Augusta
Lucia Penco
Armida Milena
Luigia
Maria Rosa
Grazia
Teresina
Luciana
Mariuccia
Maria Antonietta
Doretta
Amalia
Bertilla
Sabrina
Carla
Dorina
Giovanna
Damiana
Rosaria
Carolina
Poi le volontarie:
Mamma Lucia
Anna Giacomini
Miranda
Angelita
Marilena
Ambrogio ed Irma Restelli
Irma De Biasi
Infine gli amici:
Dario Ferro
Padre Giuseppe Zaratti
Michele Basile
Luciano Creglia
Isa
Fabio con Dario e Pia
Proprio oggi il nostro grande amico Fabio avrebbe festeggiato il suo 63. compleanno.
Fabio era un grande organizzatore e promotore di aggregazione, ringraziamo il Signore per il suo esempio e la sua carica di ottimismo a dispetto di ogni difficoltà.
Greti
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Ecco la testimonianza di Patrizia, una delle amiche da 40 anni frequentano la Domus Lucis, alla festa di domenica 1 luglio.
Devo dire grazie alla Domus per tante cose importanti della mia vita.
Quaranta anni fa, all’istituto magistrale, ho conosciuto Elena ed Ornella: io frequentavo l’ultimo anno di scuola e loro erano iscritte al primo anno. Durante gli intervalli andavo a trovarle nella loro aula.
Un giorno mi hanno invitato a visitare la loro casa e per me, adolescente più o meno in crisi esistenziale come succede a tutti i giovani, entrare alla Domus è stata proprio la scoperta di un nuovo mondo, di amicizie, di valori che allora andavo cercando.
Ora sono nonna e il mio nipotino Samuele che ha ormai dieci mesi è per me una gioia immensa, un dono prezioso per il quale io penso che devo essere riconoscente anche alla Domus.
Penso infatti che tutto è cominciato qui, tanti anni fa, quando qui ho incontrato Gabriele e poco dopo ho invitato le amiche della Domus al nostro matrimonio.
Poi avuto due figlie e tutte le altre cose belle e meno belle, allegre e tristi, che riempiono la vita di una persona.
E ora il nipotino, questa meraviglia che mi inebria il cuore.
Devo osservare però che in quegli anni, per molti giovani, per molti di noi giovani, la Domus è stata un’efficiente agenzia matrimoniale e vista la gioia che poi se ne ricava, mi piacerebbe che questo si verificasse ancora per le nuove generazioni e in tal senso inviterei tutti a rivolgere una preghiera al Signore.
Per intanto dico ancora: Grazie, Domus!