Giuseppina Caruso presidente della Fondazione Zaina Bernardi
13 Aprile 2014Silvia Fazzari e Lucia Schiavinato
13 Aprile 2014Tesi di laurea sul Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto
Il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto ha quattro parti. Due comunità alloggio – Casa Flavia e Casa Mons. Carraro- , il centro diurno e il gruppo appartamento. Quest’ultimo, attivo dal 2009, è un’esperienza innovativa: un’occasione, per le cinque donne che ci vivono, di sperimentare l’autonomia, di imparare sempre di più a cavarsela. Di “vivere da sole” anche se nell’ambiente protetto del Piccolo Rifugio e con l’appoggio di educatori e operatori per quanto necessario. Pochi sono i gruppi appartamento in Veneto, e il nostro è l’unico dell’Ulss 7. E’ sicuramente anche per la sua originalità – e per la ridotta letteratura scientifica in materia – che negli ultimi anni il nostro gruppo appartamento è stato protagonista di ben quattro tesi di laurea.
Lisa Bortolotto, di Refrontolo, che nel Gruppo Appartamento ci lavora, ha ottenuto il 18 dicembre 2013 la sua laurea magistrale in psicologia clinica e di comunità presso lo IUSVE Università Pontificia Salesiana, con la tesi “Urdimbre. Narrazioni di intrecci affettivi, relazionali, cognitivi di percorsi di crescita in un Gruppo Appartamento per persone con disabilità”, con il professor Giovanni Marchioro come relatore.
Urdimbre significa ordito, in spagnolo. “Urdimbre afectiva” è un concetto proposto dal medico spagnolo Juan Rof Carballo. L’essere umano, afferma Carballo, si rivela nell’incontro e nel dialogo. La natura stessa dell’essere umano è costituita dagli intrecci di relazioni nella convivenza umana: queste relazioni sono fondamentali per lo sviluppo armonico dell’essere umano.
Obbiettivo della tesi, spiega Bortolotto nell’introduzione, è “raccogliere con narrazioni di intrecci affettivi, relazionali e cognitivi, i percorsi di crescita in un Gruppo Appartamento per persone con disabilità”. Tali intrecci narrativi sono il frutto dell’incontro dei partner di progetto esterni, che divengono entourage educativo, con l’equipe educativa e le cinque donne che vivono nel Gruppo Appartamento.
Il processo di apertura al territorio del Gruppo Appartamento, fatto di relazioni, affettività, spiritualità, creatività che hanno scandito la vita quotidiana negli ultimi anni , è nella tesi attraverso i racconti dei partner di progetto: don Andrea Sech, Chiara Marchesin, Maestro Marco, Arcadio Lobato, Anna Casaburi, Elena Modena, Franco Bonetto…
“Ogni attività, – scrive Bortolotto – ogni professionista coinvolto, ogni relazione diventa un punto nell’ordito sul quale viene tessuta la trama, diventa una modalità di confronto attraverso la quale si costituisce l’identità del singolo e del gruppo”. L’intera rete di persone attorno al Gruppo, spiega l’autrice della tesi, diviene una comunità educante in grado di riparare con l’Amore, inteso come sinonimo di educazione, alcune lacerazioni.
Il confronto con questa rete è stata un’occasione di crescita per le cinque donne ed è servita ad un miglioramento della qualità della loro vita. Ma è anche stata stimolo per dare agli operatori stessi la possibilità di guardare la situazione da prospettive nuove. Nel corso del processo di osservazione, cioè nel corso della stesura della tesi, è emersa, ad esempio, la scoperta che una raggiunta competenza nella gestione del vivere quotidiano, una maturazione affettiva e una crescita spirituale e lo sviluppo della creatività (tutti traguardi delle cinque dell’Appartamento) sono un insieme integrato vincente per un’acquisizione di strumenti di gestione delle problematiche legate al vivere quotidiano, per una fiducia nel mondo, per una salute mentale e fisica.
Bortolotto racconta nella tesi anche l’esperienza di volontariato cui le donne dell’Appartamento hanno scelto di dedicarsi: una possibilità di rendere grazie al mondo per quanto ricevuto. Un’esperienza potente, in grado di far crescere l’autostima e dimostrare i propri talenti anche ad occhi increduli. “In questo incontro – commenta Bortolotto – anche il mondo ha occasione di crescere liberandosi di pregiudizi e scoprendo che “si può fare”, in fondo proprio la collaborazione, come dice Lamarck (e non la competitività, come affermato da Darwin) ha permesso lo sviluppo della specie umana”.
Lisa Livan sta scrivendo la sua tesi per la laurea triennale abilitante da educatore professionale all’università di Udine proprio mentre lavora come operatrice al Gruppo Appartamento. Qui ha anche svolto, nei mesi precedenti, l’ultimo dei tirocini previsti dal suo percorso di studi.
Il titolo del suo lavoro è “Percorsi di autonomia possibili”: descriverà, con gli strumenti dell’educatore, come le cinque donne dell’Appartamento dall’avvio del progetto sono riuscite a rendersi sempre più autonome, a poter dire “ce la faccio da sola”, o “ce la facciamo insieme noi cinque” per un numero e un novero crescente di attività, anche grazie all’impegno di chi lavora per e con loro. Oltre allo sguardo ai percorsi svolti, Livan intende ipotizzare anche possibili percorsi futuri nella stessa direzione. A seguirla nel lavoro come relatore è il professor Carlo Pascoletti.
A ottobre 2012, inoltre, la vittoriese Marta Ghirardo aveva ottenuto la laurea magistrale in “Progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale” presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Bologna con la tesi “Tra speciali autonomie e normali dipendenze – Ruolo e strumenti dell’educatore in un gruppo appartamento per persone con disabilità”, incentrata anzitutto sull’appartamento del Piccolo Rifugio.
Ha approfondito l’esperienza del Gruppo Appartamento anche la tesi di laurea di Giorgia Antoniazzi, di San Fior di Sopra: lo spunto le è arrivato dal tirocinio, svolto proprio al Piccolo Rifugio, per il suo corso di laurea in scienze della formazione presso l’Università di Trieste, sede di Portogruaro.