Antonio De Franco, 35 anni volontario al Piccolo Rifugio di Roma
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11 Marzo 2009Stefania Santini: io e il Piccolo Rifugio di Roma
Riceviamo e pubblichiamo da Stefania Santini il racconto della sua stretta e salda amicizia con il Piccolo Rifugio
Tutto è cominciato nel 2000. Ad aprile ho preso parte al mio primo pellegrinaggio a Lourdes come “sorella”dell’Unitalsi ed ho provato delle bellissime emozioni in quel luogo così bello, tanto che ho deciso che sarebbe stato altrettanto bello fare un’esperienza a Loreto. Prima di partire, un mio amico mi disse di cercare sul treno Anna Maria e Pina, due sue amiche del Piccolo Rifugio: quella è stata l’occasione in cui è nata la nostra bellissima amicizia.
Infatti, tornata a Roma, ho iniziato a frequentare assiduamente il mio… Piccolo Paradiso in terra. Avevo molto tempo a disposizione, in quegli anni, ed un lavoro che mi permetteva libertà: così sono cominciate le passeggiate sia con Anna Maria che con Pina. Le accompagnavo alle visite e alle terapie, ma soprattutto facevamo lunghe passeggiate, gite e tante tante risate. Come quella volta che Anna Maria ed io,d’estate, andammo a fare un soggiorno a Morlupo, vicino Roma, e nella mia vecchia 127 turchese avevamo tutto ciò che poteva servire anche alle altre amiche del Piccolo Rifugio; avevamo talmente tanta roba – in questo Luigina è una maestra – che a malapena in macchina ci entravamo noi!
Insieme, Anna Maria ed io, abbiamo condiviso viaggi da Padre Pio, feste di Capodanno con la S. Messa e la tombola, compleanni (nella foto sotto); ma anche momenti tristi, come quando sono venute a mancare Natalina, Damiana e Gelsomina o, come quando ho perso mia nonna e ho sentite tutte (le ospiti del Rifugio) vicine.
Innegabile che un’amicizia speciale mi lega ad Anna Maria. È stata lei a starmi vicina quando sono stata male e a fare da raccordo con le altre; è stato con lei che ho visto per la prima volta Genova (nella foto sotto), Firenze e tante, tante cose belle…A lei ho confidato le mie sofferenze d’amore, a lei ho parlato per la prima volta del mio futuro marito, lei mi ha dato il coraggio di provare, ed infatti a lei ho fatto fare la mia testimone di nozze (nella foto) e, sarà sempre lei che vorrò vicina, in qualsiasi momento.
Mi sopporta quando “scompaio” risucchiata dall’ufficio dove ora lavoro, che non mi dà più tanta libertà. Mi bacchetta quando mi sento giù perché non sempre la vita regala tutto facilmente; se ciò non fosse abbastanza, anche al Rifugio trovo chi mi dimostra il proprio affetto, sempre senza pretendere nulla…e questa è la grande vera chiave per imparare a costruire il Paradiso in terra… quel piccolo pezzetto di Paradiso che tutti noi dovremmo donare a chi ci vive accanto, chiunque esso sia.
È il 1955 quando Mamma Lucia decide che è tempo di aprire anche a Roma un Piccolo Rifugio. Con l’aiuto di alcuni suoi amici residenti nella Città Eterna viene trovata la sistemazione ideale. Certo all’inizio la casa di via Parco Mellini non è esattamente come la si vede ora: le difficoltà sono tante, manca tutto. Come luce, mobili, cibo e tutto ciò che serve perché le giovani Volontarie possano rendere accogliente la casa per le ospiti che stanno arrivando: bambine con disabilità bisognose di cure e di affetto.
Mamma Lucia non fa tralasciare alle sue volontarie, e tra queste Luigina Tonon, l’attuale responsabile del Rifugio, l’apostolato: vanno dove c’è molta miseria e portano la parola del Signore, un sorriso, un aiuto.
Le bambine crescono, imparano a scrivere e a leggere facendo scuola nella casa, prendono i sacramenti. Sono curate, anche con l’aiuto di fisioterapiste delle strutture sanitarie, sono amate come se fossero in famiglia, fanno gite, incontrano amici e poi, alcune di loro, proprio come succede spesso, lasciano la casa e si realizzano: c’è chi trova lavoro e chi si sposa, pur restando sempre vicina e legata alla sua “famiglia”!
Gli aiuti degli amici, siano essi economici, di volontariato o solo di affetto, sostengono il Piccolo Rifugio, che si trova a dover affrontare le normali spese per il mantenimento in buono stato della struttura e per dare sostegno ed accoglienza a coloro che passano, anche solo per un giorno.
Nasce così la Festa dell’Amicizia (nella foto sotto un momento dell’edizione del 1993). In quelle occasioni è il Piccolo Rifugio che vuole dimostrare quanto è apprezzato il loro aiuto, il loro affetto e la loro presenza.
Sempre importante insieme al momento ludico è la celebrazione dell’Eucarestia, altro fondamento del carisma di Mamma Lucia. Tutti gli amici del Rifugio sanno di poter trovare in qualsiasi momento un’occasione di preghiera nella piccola cappella interna e di poter condividere i momenti importanti del calendario liturgico.
Con il passare degli anni, anche se è cambiato l’apostolato che diventa interno alla casa, l’esempio delle Volontarie e delle “ragazze” è uguale a quello del lontano 1955: arricchisce il cuore di chi entra a contatto con loro.
Stefania Santini