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13 Ottobre 2009Al via la collaborazione con la scuola media Schiavinato di San Dona’
31 Ottobre 2009Piccolo Rifugio Ferentino: ricordo di Francesca Poce
E’ mancata sabato 24 ottobre 2009 Francesca Poce, 72 anni, di Ferentino. Partecipava alle attivita’ del centro diurno del Piccolo Rifugio dal 1991.
Sabato 24 si sarebbe dovuta celebrare la messa nel trigesimo della scomparsa del marito di Francesca, Pietro Noce. Verso mezzogiorno l’improvviso aggravarsi delle condizioni di Francesca, che alle 16.15 è mancata. Tante persone a lei care erano al suo fianco: dai parenti, giunti per la messa del trigesimo, a Maria Calabrese e la dottoressa del Piccolo Rifugio di Ferentino, la sua seconda casa, cui era affezionatissima, tanto da non mancare praticamente mai alle attività del centro diurno.
“E così alle 17.10 di sabato abbiamo detto messa sia per Pietro che per Francesca”, spiega Maria. Marito e moglie uniti fino all’estremo.
Il funerale di Francesca Poce si è svolto lunedì 26 nella chiesa della Madonna di Fatima a Ferentino: del Piccolo Rifugio hanno partecipato tutti, per testimoniare il grande affetto per Francesca. Durante il funerale sono stati ricordatila sua grande fede e pure il suo impegno per la parrocchia.
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Così i ragazzi del Piccolo Rifugio di Ferentino ricordano Francesca Poce, per diciassette anni frequentatrice del centro diurno del Piccolo Rifugio, mancata sabato 24 ottobre
E’ triste per noi ragazzi sapere che non vedremo più Francesca, dopo diciassette anni vissuti assieme al Rifugio.
Ci mancheranno i saluti calorosi che ci scambiavamo la mattina quando arrivava, la sua dedizione amorevole al lavoro all’uncinetto, attività che adorava e che ha svolto fino a due mesi prima della morte. I suoi lavori erano bellissimi, soprattutto quelli realizzati per arredare la sua parrocchia ( il giorno del funerale gli altari avevano le tovaglie con i suoi pizzi) e quelli che ha messo in vendita per finanziare le nostre attività.
Ci mancherà il suo modo di rimproverarci, quando facevamo qualche cosa che non dovevamo fare, ma, soprattutto, ci mancherà il suo modo di consolarci nei nostri momenti di difficoltà o di sconforto, durante i quali ci portava sempre come testimonianza la sua vita: donna sposata, sempre in giro con l’automobile per il suo lavoro di rappresentante, due figlie, di cui una sposata, due nipoti. All’età di ventuno anni, la scoperta della malattia (distrofia muscolare facio-scapolo-omerale), trasmissibile anche agli eredi, e, quasi in contemporanea, la malattia del marito, tracheostomizzato e finito anche lui in carrozzina, forse per la sua stessa malattia.
Negli anni a seguire, l’evoluzione della malattia l’ha portata ad una riduzione progressiva delle autonomie fino alla loro perdita completa, e da lì l’abbandono inevitabile del lavoro, la dipendenza continua dagli altri.
La grande fede che aveva nel Signore le ha permesso di reagire con coraggio a tutti questi eventi negativi tanto da diventare un esempio di speranza per chiunque, soprattutto per chi si trovava nelle sue stesse condizioni.
Francesca con la sua parola ci aiutava a coltivare la Fede, ci stimolava a recitare tutti i giorni il rosario insieme, affidando lei e noi alla Madonna. E noi siamo sicuri che la Madonna era accanto a lei al momento della morte, proprio poco prima che si celebrasse il trigesimo del marito.
Erano venuti in tanti: parenti, tanti amici ed alcuni nostri operatori per darle conforto. Anche se noi non eravamo presenti fisicamente, lo eravamo con la preghiera. Ad alcuni di noi che sono riusciti a farle visita a casa sua, nei cinque giorni prima della morte (l’amica del cuore Nazzarena, Cosimo, Emanuele, Franco e Rocco, alcuni nostri operatori e Volontarie ) aveva detto che voleva rivederci tutti e aveva promesso di tornare al Piccolo Rifugio dopo tre giorni… Al Piccolo Rifugio non ha avuto il tempo di tornare, ma tre giorni dopo queste sue parole, eravamo tutti con lei al suo funerale!
A ciascuno di noi resta la sua testimonianza d’amore, di pazienza, di serenità, di semplicità, di impegno anche nelle piccole cose – i suoi lavoretti, come ha detto il suo parroco, erano preghiere. Grazie Francesca per il bene che ci hai regalato e intercedi sempre per noi da lassù!