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Testimonianze di Volontari x Shelter sulla vacanza 2011 a Caorle con il Piccolo Rifugio di Ponte della Priula
La gioia di passare qualche giorno al mare. Il divertimento in semplicità. Un tempo “di crescita, di condivisione, ma soprattutto di amicizia”.
E’ la settimana di vacanza a Caorle vissuta ad agosto dal Piccolo Rifugio di Ponte della Priula – comunità alloggio Fondazione Zaina Bernardi. Assieme ai 10 ospiti, i volontari Martina Bortoluzzi, Cinzia Ceneda, Andrea Cenedese (nella foto), Moira De Rosso e Michela Moretton. Abbiamo chiesto loro di raccontarci quello che hanno vissuto e quello che hanno imparato…
Michela scrive…
Un’esperienza molto bella, sicuramente da ripetere. La porterò sempre nel cuore.
Come tutte le cose nuove, all’inizio mi ha fatto un po’ paura. Soprattutto temevo di non riuscire ad affrontare i bisogni e le necessità dei ragazzi. Ma grazie agli operatori prima, e agli educatori e ad altri volontari durante la vacanza, sono riuscita a superare questa paura.
Della settimana a Caorle mi sono piaciuti molto l’entusiasmo, la gioia, la felicità che i ragazzi sono riusciti a trasmettermi durante i giochi, le passeggiate lungo mare, mangiando tutti insieme… rendendomi anche partecipe delle loro iniziative.
Ho scoperto dei lati del carattere di alcuni ospiti che non ero riuscita a capire durante l’alternanza (il suo periodo di stage scolastico al Piccolo Rifugio) e quando vado a trovarli. Anche perché durante l’anno non li vedo mai tutti insieme, perché sono al lavoro.
Questa esperienza sicuramente è stata molto utile per la mia formazione perché mi piace stare con le persone con disabilità ed aiutarle. Quindi il mio lavoro futuro sarà sicuramente in questo ambito!
Martina scrive…
La vacanza a Caorle mi è sicuramente servita innanzitutto per approfondire il rapporto con gli ospiti, perché viverci assieme 24 ore su 24 insieme è sicuramente diverso che passare con loro qualche ora durante la giornata.
Ho imparato ad apprezzare soprattutto la loro semplicità nei piccoli gesti quotidiani, la loro felicità per piccole cose: andare a fare una passeggiata, andare a raccogliere conchiglie, giocare a bocce o fare il bagno per loro era il massimo.
Mi porto a casa da questa vacanza, oltre alla loro amicizia, anche la loro felicità , che mi ha davvero riempito il cuore in questi giorni. Non so se io abbia donato una settimana a loro o piuttosto loro una a me.
Andrea scrive…
Mi ricordo di aver detto la domenica sera ad Elisa che mi sentivo come se il filo interrotto l’anno scorso a fine vacanza, in realtà non fosse stato interrotto. Nel senso che ho reincontrato i ragazzi che avevo lasciato (e che però avevo incontrato anche in altre varie attività nel corso dell’anno passato) con la stessa gioia di passare qualche giorno al mare.
Anche se il tempo non ci è stato amico per i primi 4 giorni, non ci siamo di certo scoraggiati.
Tra sale giochi, partite a dama e lunghe camminate il tempo è volato.
Un pomeriggio, sotto nuvoloni neri e bombi di pioggia, siamo rimasti in spiaggia sotto gli ombrelloni ad aspettare il sole, mentre si vedevano tutti gli altri correre al riparo. Scena memorabile!!!
Cinzia Ceneda
“Trascorrere con tutti e dieci i ragazzi una settimana intera è un’esperienza completamente diversa dalla visita di qualche ora fatta durante l’anno. Un’esperienza, ovviamente, più intensa e profonda perché ci si immerge subito in un’atmosfera unica, per il fatto stesso di essere in vacanza.
Essere a contatto 24 ore su 24 porta un valore aggiunto unico e speciale: svela certi atteggiamenti che in altri momenti non si capivano oppure non si notavano.
L’esperienza di Caorle mi ha portato ad una conoscenza più profonda dei ragazzi creando un’affinità che rimane nel tempo, proprio perché deriva da quanto vissuto insieme. Ed il legame è stato rafforzato dal fatto di aver condiviso anche la stanza.
E’ stata un’esperienza intensa e molto bella perché oltre a conoscere gli altri, mi son trovata anche a scoprire come io ho affrontato situazioni, non sempre facili, con e assieme a loro.
Ancora volta la semplicità dei piccoli gesti, il semplice riuscire a fare le cose più banali e quotidiane, la fiducia totale che gli amici del Piccolo Rifugio ti donano: è questo che alla sera ci faceva sorridere e riempiva i cuori. Oltre a qualche bella risata data da qualche piccola disavventura!”
Moira De Rosso
“La vacanza a Caorle è stata magnifica – inizia a raccontare Moira – , con gli alti e bassi che ci sono normalmente in una vacanza… soprattutto se il sole si fa aspettare!
Ma ci sono state comunque molte cose da fare: tra partite a carte, giochi vari e passeggiate in centro il tempo è volato. per fortuna anche il sole ha voluto farci visita, quindi la settimana è passata molto in fretta”.
Tu hai partecipato anche alla vacanza a Caorle del 2010. Da un anno all’altro, che cambiamenti ci sono stati?
“Noi volontari ci sentivamo maggiormente responsabili, meno ‘animatori’ e più coinvolti nella quotidianità.
In un percorso verso l’autonomia per i ragazzi e verso una crescita per noi, in cui non dare nulla per scontato, bensì riflettere su ogni azione.
In questo modo ci siamo potuto accorgere dei passi avanti fatti rispetto all’anno precedente. Ad esempio l’aiuto che gli ospiti si danno tra loro. Sono più attenti alle esigenze degli altri, e te le segnalano. Un aiuto fondamentale per noi volontari, che dobbiamo fare l’occhio proprio a quelle esigenze banali e quotidiane degli ospiti che spesso, nei momenti in cui ci incontriamo durante l’anno, non emergono”.
Qual è stato il ruolo della coordinatrice Elisa e dell’educatore Nicola?
“Sono fondamentali perché ci aiutano a capire i comportamenti dei ragazzi e soprattutto ci suggeriscono il comportamento più adatto nei momenti di difficoltà. Dimostrano di conoscere profondamente i ragazzi, e sanno dare sicurezza a tutti noi, prevenendo e risolvendo situazioni complicate.
Pensi che in futuro sarete in grado voi volontari di gestirvi da soli la vacanza?
“Probabilmente è ancora difficile pensare ad una vacanza gestita solamente da volontari: dobbiamo fare ancora molta strada, sia nelle abilità pratiche che nelle conoscenze teoriche”.
Come sono stati i rapporti con gli altri volontari?
“Per me è stato molto importante e significativo condividere questa esperienza con Cinzia Ceneda e Andrea Cenedese, educatori di Azione Cattolica Giovani di Colfosco come me. Con Cinzia e Luisa (ospite del Piccolo Rifugio e mia compagna di camera a Caorle anche l’anno scorso!) non ho solo condiviso la stanza, ma anche dubbi e difficoltà. Con Andrea inoltre potevo confrontarmi anche nel paragone con l’esperienza dell’anno scorso. Per notare ad esempio come i ragazzi fossero più sciolti nel vivere lo spazio. Ma anche per concordare che la nuova responsabilità a noi affidata era impegnativa, ma aiutava ad entrare ancora più in contatto con i ragazzi.
Bello anche condividere l’esperienza con Michela Moretton e Martina Bortoluzzi, importanti per dare alla vacanza anche quel tocco di leggerezza che non deve mancare!”
I momenti migliori della vacanza?
“Ad esempio quando ci sono venuti a trovare gli operatori, portando un’allegria incredibile, una sensazione di famiglia fantastica! Un’altra cosa che mi piace evidenziare è che è continuato il ‘gemellaggio’ con alcune famiglie presenti in colonia anche negli anni precedenti: bello ritrovarsi, giocare a bocce assieme, passare le serate, vedere e toccare con mano come sia possibile una vera integrazione, tanto che domenica scorsa siamo stati invitati ad una grigliata a casa di una di queste famiglie!”