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15 Novembre 2011Nazzarena Battellini: storia della mia vita
La Volontaria della Carità Nazzarena Battelini, che oggi vive al Piccolo Rifugio di Ferentino, ci ha inviato questa preziosa testimonianza con cui ci racconta della sua vita e della sua vocazione, e di come conobbe Lucia Schiavinato.
A lei la parola.
Tempo fa alcune amiche che ricevono sempre l’Amore Vince mi hanno chiesto: “come mai non ti vediamo mai sul vostro giornalino?”. Così mi sono decisa a farmi viva.
Per chi non mi conosce sono Nazzarena, nata a Gubbio ma vissuta per molti anni in Maremma.
Ora sono al Piccolo Rifugio di Ferentino.
All’età di tre anni fui colpita dalla polio. Per mia mamma fu una vera tragedia, non riusciva ad accettare una figlia, fino ad allora piena di salute, ridotta con le gambe ciondoloni, senza più la forza per camminare.
Ma avevo un babbo che era pieno di fede, un cristiano autentico, che sapeva affrontare con serenità le difficoltà della vita ed ha accettato tutto con gioia. Da lui mi sono sentita accettata subito così come… ero diventata. Mi ha aiutato sempre: sono andata a scuola, ho imparato un mestiere, ho fatto la sarta anche con ottimi risultati.
In casa ho lavorato per molti anni, ma nonostante la soddisfazione del guadagno, non ero soddisfatta, non ero interessata molto ai soldi. Allora ho cominciato a cercare. Desideravo trovare una comunità che mi accogliesse per condividere la vita con persone con i miei stessi problemi. Non è stato facile, ma non mi sono arresa ed ho continuato a cercare. Intanto ci eravamo trasferiti in Maremma. Per me fu un distacco triste dover lasciare parenti, amici, la mia terra natale. Ben presto però mi sono ambientata nella nuova terra, ho fatto amicizie, ho continuato a lavorare ed ho avuto presto tante nuove clienti.
Ma l’insoddisfazione continuava sempre più insistente.
Conobbi allora un sacerdote gesuita, che veniva in quelle zone come missionario per evangelizzare quelle terre. Io gli confidai questo mio grande desiderio, ma non seppe darmi subito alcuna risposta. Questo sacerdote era anche assistente dell’Unitalsi (oggi Nazzarena è vicepresidente dell’Unitalsi) e accompagnò un pellegrinaggio a Lourdes.
Fu lì che conobbe alcune disabili del Piccolo Rifugio di Roma, fece amicizia e chiacchierando con loro capì che il Piccolo Rifugio poteva essere la risposta a quanto io stavo cercando. Andò a Roma e parlò di me.
Dopo poco tempo vidi arrivare a casa mia mamma Lucia e Luigina (Tonon). Quel giorno ero a letto perché mi ero fatta male ad una gamba. Avevano bussato e mio babbo aveva aperto: erano due signore che cercavano Nazzarena. Il babbo le accompagnò in camera. Appena vidi mamma Lucia con poche parole dissi del mio desiderio. Lei mi abbracciò, aveva capito tutto e mi disse che sarei potuta andare a Roma anche il giorno dopo.
Quel suo abbraccio forte riempì subito di gioia il mio cuore: non lo dimenticherò mai. Mamma Lucia mi parlò della sua opera e mi colpì la sua fede e di come parlava di Gesù Eucaristia. Mi parlò del Brasile, del lavoro di evangelizzazione in quella terra. Ed ho capito che quello che cercavo l’avrei trovato lì in Gesù Eucaristia: Lui era stato sempre la sorgente della mia vita, mi dava gioia e forza per affrontare sofferenze fisiche e morali…che non mancano mai.
Nel 1966 conobbi mamma Lucia e capii che il mio posto era al Piccolo Rifugio.
Nel 1967 sono andata a vivere al Piccolo Rifugio di Roma. Anche lì ho cucito…anche di più. Cercavo di accontentare le mie compagne e studiavo “modelli” che potessero nascondere nel miglior modo possibile le loro malformazioni e accontentarle nelle loro piccole vanità. Ho cucito anche per mamma Lucia, sempre cose molto semplici ma di buon gusto. Lei spesso mi osservava e…sorrideva vedendo il mio impegno nel voler accontentare tutte. Da parte mia mi sentivo sempre più soddisfatta e contenta.
Dal 1988 sono al Piccolo Rifugio di Ferentino. Non cucio molto ora (gli anni passano anche per me…), ma la fonte della mia gioia, l’Eucaristia, mi fa sempre felice: ho realizzato la mia scelta di vita e sono contenta.
Nazzarena Battellini