La voce dell’amore – Convegno a San Donà 2008
29 Ottobre 2008Le Volontarie della Carità alla Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari
29 Ottobre 2008Mons.Salvatore Boccaccio, amico del Piccolo Rifugio
Il Piccolo Rifugio di Ferentino piange la scomparsa di un amico. E’ mons. Salvatore Boccaccio, vescovo della diocesi di Frosinone, Veroli e Ferentino. Da tempo malato, aveva avuto un aggravamento; è tornato al Signore la mattina di sabato 18 ottobre 2008, verso le 11.30. Cioè proprio mentre al Piccolo Rifugio si stava celebrando una messa per essergli vicini con la preghiera nel momento della sofferenza.
Don Salvatore – così voleva essere chiamato- aveva sempre avuto un posto speciale nel cuore per il Piccolo Rifugio di Ferentino, che definiva “tabernacolo della carità”. Si sentiva come un padre per gli ospiti del Rifugio, e non perdeva occasione per parlare del Rifugio e portarne l’esempio in tante occasioni. Il funerale si tiene domani martedì 21 ottobre alle 15.30 nella Cattedrale di Frosinone.
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Si sono svolti martedì 21 i funerali del vescovo della diocesi di Frosinone Veroli e Ferentino mons. Salvatore Boccaccio, tornato al Signore sabato 18. Una delegazione del Piccolo Rifugio ha visitato la camera ardente e partecipato alle esequie.
Così Teresa D’Oria, Volontaria della Carità, responsabile del Piccolo Rifugio di Ferentino, ricorda il vescovo Salvatore.
Amico
“Per il Piccolo Rifugio ha sempre dimostrato affetto, attenzione e simpatia.
Fin dall’inizio: appena arrivato in diocesi, vendette la macchina che gli aveva regalato la diocesi di provenienza (Sabina Poggio Mirteto) e una parte del ricavato la dette al Rifugio. All’inizio, e fino a quando la sua salute era discreta, qui era di casa. Entrava tutte le volte che passava davanti alla nostra Casa: anche solo per salutare, scambiare qualche battuta, approfittare per una seduta di fisioterapia. Aveva un rapporto molto familiare con tutti anche con i nostri ragazzi che lo salutavano molto amichevolmente come don Salvatore”.
Guida
“Spesso ci ha definito ‘tabernacolo della carità’, e definiva fortunata la nostra parrocchia perché possedeva tre tabernacoli: quello dell’Eucaristia, quello della Parola e quello della Carità, cioè il Rifugio. Ci ha sempre incoraggiati ad andare avanti a non fermarci davanti alle difficoltà; e nel 2001, quando Giovanni Paolo II venne a Frosinone, mons. Boccaccio fece benedire al Papa la prima pietra del nuovo Rifugio, proprio come spinta ulteriore a fidarci della Provvidenza…”.
Lavoriamo per lo stesso fine
“Negli ultimi anni, con il peggioramento delle sue condizioni di salute, si erano diradati i nostri incontri con il vescovo. Ma sempre, attraverso i sacerdoti che venivano a celebrare al Piccolo Rifugio, mandava un saluto, assicurava preghiere e offerta della sofferenza. In questi ultimi mesi di malattia più volte ci ha fatto sapere che lui, nel suo letto, e noi – specie i ragazzi in carrozzina – ‘si lavorava per lo stesso fine: la Chiesa’”.