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14 Marzo 2011Mirella Susa e Marina Lazzari, volontarie all’Abrigo S.Gabriel
“Un’esperienza favolosa”, dice Marina e l’entusiasmo con cui racconta conferma e rinforza le sue parole. Dal 4 febbraio al 5 marzo Marina Lazzari e Mirella Susa, amiche e volontarie della Domus Lucis, il Piccolo Rifugio di Trieste, hanno dedicato il loro impegno all’Abrigo São Gabriel, la struttura di accoglienza per anziani abbandonati guidata a Boa Viagem, Salvador, dal Volontario Gabriel.
Ma quando sono arrivate a Salvador ancora non sapevano a cosa si sarebbero dedicate. Avevano voglia di regalare un po’ di tempo e un po’ di sé alle opere delle Volontarie, e tanto bastava.
“Siamo andate per la prima volta in Brasile nel gennaio 2009 – racconta Marina -. In quell’occasione abbiamo… fatto le turiste, e conosciuto Gabriel, Tia Mira, la Volontaria Franciscan e le altre Volontarie che operano in Brasile. Ma Mirella ed io ci siamo dette che avremmo voluto fare qualcosa di più per loro.
Quando nell’estate 2010 le Volontarie brasiliane e Gabriel sono venuti in Italia per l’assemblea dell’Istituto, abbiamo chiesto se potevamo essere utili in qualche realtà, o se invece rischiavamo di essere un fastidio”. Secondo voi cosa hanno risposto le Volontarie?
Ecco dunque Marina e Mirella a Salvador. Arrivate oltreoceano in tempo per riaccompagnare all’aeroporto le Volontarie Silvia e Teresa e Dino con Doriana, di ritorno in Italia dopo la loro propria esperienza brasiliana.
Le due amiche hanno visitato le varie opere seguite dalle Volontarie ed hanno pure potuto conoscere i bambini che da tempo, assieme ad una delle figlie di Mirella, sostengono a distanza, nell’ambito dei progetti di solidarietà della Volontaria Maria Iafullo.
Marina e Mirella, intenzionate come detto a dedicarsi al volontariato, hanno iniziato a frequentare, qualche ora tutti i giorni, l’Abrigo. Se non altro perché distante non più di una decina di minuti a piedi da dove sono alloggiate.
“Avevamo l’ostacolo della lingua, perché in portoghese sappiamo solo poche parole – prosegue il racconto della volontaria triestina -. Quindi la scelta più pratica è stata dedicarci al settore guardaroba. Così Mirella ha stirato sempre, almeno 3 ore al giorno, mentre io, pur non essendo affatto una sarta, mi sono dedicata a cucire bottoni, eorli ai pantaloni etc…”. A coordinare il loro impegno era Creuza, stretta collaboratrice di Gabriel all’Abrigo, nonchè una delle dipendenti della struttura, a cui si aggiungono però molti volontari brasiliani.
Malgrado lavorassero al piano di sopra della struttura e non fossero a diretto contatto con loro, Mirella e Marina hanno, naturalmente, stretto relazioni e ricevuto affetto dai 55 anziani ospiti dell’Abrigo.
“Una delle ospiti, Ivonne, ci faceva quasi da tutrice. Ci portava un bicchiere d’acqua per dissetarci, ci veniva a chiamare quando c’era qualcosa di speciale da vedere… La Volontaria Mariarosa pochi giorni fa mi ha scritto dicendomi che è andata all’Abrigo, e Ivonne le ha detto di salutarci!
Poi, all’inizio e alla fine della giornata, c’era sempre il buongiorno e il buonasera con gli ospiti. C’era chi ci aspettava sulla porta per salutarci, chi ci batteva il cinque…”
Con le ospiti hanno anche condiviso la festa di Carnevale, animata dal centro diurno del vicino ospedale intitolato a Irmã Dulce. Ma pure il compleanno di Marina. “In quell’occasione mi hanno anche chiamato i bambini dell’educandario per farmi gli auguri al telefono…mi hanno commosso”.
“Inoltre – continua Marina – Mirella ha anche realizzato dei paramenti sacri per Gabriel, che finora non ne ha mai avuti di propri. Gli ha preparato un piviale ed un velo omerale. Dovrebbe inaugurarli per i vespri della prossima Pasqua”.
Nel periodo in cui Mirella e Marina hanno prestato servizio all’Abrigo erano in corso lavori al piano di sopra della struttura, per ricavare un salone polifunzionale che possa servire anche da cappella. Mentre oggi, spiega Marina, la cappella al primo pianoè molto piccola, e la messa viene celebrata anche nel refettorio.
Un bilancio dell’esperienza?
“All’Abrigo sicuramente si riceve molto di più di quello che si dà. Come alla Domus Lucis!”
E della Domus Marina se ne intende.”Ho conosciuto la casa una prima volta 40 anni fa, quando c’erano ospiti anche bambine. Mi ci portò un’amica. Dopo alcuni anni, ancora prima della morte di mio padre, ci sono tornata, con la Volontaria Nevia Paliaga” Da allora non ha più smesso di frequentare la casa. Cinque o sei anni fa, vi ha coinvolto anche l’amica Mirella.
Brasile 2011: “Un’esperienza favolosa, un mese che è volato. E ci ha lasciato la voglia di ritornare”.