Lucia Schiavinato, il Piccolo Rifugio e i sacerdoti
13 Novembre 2009Carlo Abate e Valentina Grieco, volontari alla Domus Lucis di Trieste
13 Novembre 2009Lucia Schiavinato raccontata agli studenti della scuola media Schiavinato
Oltre centocinquanta ragazzi, alcun professori e alcuni genitori hanno avuto la fortuna di conoscere meglio Lucia Schiavinato, la fondatrice dei Piccoli Rifugi.
Sono le classi 1A-1C-1D-1E-2B-2C-2E-3A-3C-3D della scuola media di via Repubblica a San Donà, intitolata a Lucia Schiavinato. Sabato 31 hanno partecipato al primo incontro del “Progetto Lucia Schiavinato” (lo avevamo annunciato qui) promosso dalla scuola media Lucia Schiavinato in collaborazione con Fondazione Piccolo Rifugio e Istituto secolare Volontarie della Carità.
Con le classi prime è stato affrontato, aiutandoci con queste slide, il tema “La vita di Lucia Schiavinato”, con la partecipazione della Volontaria della Carità Gabriella Bonato.
Con le classi seconde, qui le slide, il tema “Lucia, le Volontarie e la missione in Brasile” con la Volontaria della Carità Silvia Fazzari.
Infine con le terze, con queste slide, “Lucia Schiavinato e i Piccoli Rifugi oggi” con la Volontaria della Carità Elena Suardi.
Tutte hanno conosciuto di persona Lucia Schiavinato.
In fondo all’articolo una rassegna di foto della mattinata.
Lucia non dormiva, pregava
Gabriella ha ribadito l’importanza dell’amore per l’Eucaristia di Lucia e delle Volontarie e ha incuriosito i ragazzi raccontando che Lucia dormiva pochissimo e, come segno di umiltà e di sacrificio, negli ultimi anni nemmeno aveva più un letto, ma solo una piccola sdraio. La apriva nell’ufficio, per appena qualche ora di riposo, prima di trascorrere la notte in preghiera.
La casetta della Volontarie nel lebbrosario
Silvia si è soffermata in particolare sull’importanza della condivisione come valore portante per le Volontarie. “A chi viveva nelle baracche degli alagados a Salvador o ai lebbrosi nei lebbrosari niente faceva piacere quanto che qualcuno, come noi Volontarie, li andasse a trovare nelle loro povere case. Questo per loro era importantissimo. E noi Volontarie avevamo anche una nostra casetta come quella dei malati all’interno del lebbrosario, proprio per condividere fino in fondo la loro condizione. E comunque c’era sempre una reciprocità, uno scambio: ad esempio noi Volontarie portavamo aiuto, ma da loro apprendevamo la lingua portoghese”.
Cari ragazzi, voi avete un valore immenso
Elena, che vive in prima persona la disabilità, si è rivolta direttamente ai ragazzi
“Mamma Lucia ci diceva che tutti hanno un valore immenso. E anche voi ragazzi avete un mondo meraviglioso, se guardate dentro di voi. Ciascuno di voi vale moltissimo: e se non ve lo dice nessuno, ve lo dico io! Dovete scoprire il dono che avete dentro di voi. Lucia ci diceva: non tenete per voi il tesoro che portate nel cuore, deve essere a disposizione di tutti”.
Elena ha poi raccontato di come ha deciso di seguire Lucia, lasciando, non senza difficoltà o sofferenza, nella sua Pavia le sue sicurezze, la sua vita, il suo ragazzo. “Ho scritto a Lucia raccontandole tutte le mie brutture, dentro e fuori. E lei, per tutta risposta: prego il Signore finché tu non dirai di sì.
Ha poi descritto ai ragazzi la sua vita quotidiana al Piccolo Rifugio. “La vivo in modo molto intenso. Fin da quando la mattina apro gli occhi, vedo la luce e dico: Signore, ti ringrazio che mi hai donato questo giorno. A me piaceva molto viaggiare e ora non lo posso piu’ fare, ma viaggio grazie al computer, via internet: vado nei musei, visito le città… E poi al Piccolo Rifugio incontriamo persone o vengono gruppi a trovarci: e dopo ogni incontro il mio orizzonte si è allargato di un po’
Alla prossima…
Ringraziamo la dirigente scolastica della scuola Schiavinato Annamaria Babbo e tutta la scuola per la proposta del Progetto e l’accoglienza di sabato 31. E appuntamento alle prossime occasioni nel segno di Lucia Schiavinato…