Libro per bambini su Lucia Schiavinato
7 Agosto 2024Lucia Schiavinato: 100 anni fa il Programma di Vita
Cento anni fa, per Natale 2024, Lucia Schiavinato, ventiquattrenne, scrisse il suo “Programma di vita”, fondamento della scelta di donare tutta la sua vita ai più fragili, come espressione del suo amore per Gesù Eucaristia. Per questo centesimo anniversario, ecco la riflessione di don Antonio Guidolin, studioso della vita e dell’opera di Lucia Schiavinato,
È consuetudine che a Natale ci si scambi dei doni, ricordando quel dono unico che è stato Dio per noi facendosi uomo; ma in quel Natale 1924 Lucia pensò di fare un dono al donatore stesso, a Gesù Bambino. E che altro si può donare al Signore se non tutti se stessi?
Così una ragazza di 24 anni in quel giorno natalizio offrì al bambino di Betlemme il “programma di vita” che aveva steso” tremando”, ma spinta dal bisogno grande… di voler amare il Signore “con tutto l’ardire, con tutte le forze… fino alla follia dell’amore”.
A cento anni da quel dono, poterlo conoscere è un dono anche per noi. Leggendo quelle pagine “l’immagine che emerge di Lucia – scrive Savio Teker nella biografia della nostra fondatrice ‘L’intensità di una vita’ – è quella di una donna giovane ma molto matura”. La maturità che Lucia rivela è quella di chi, plasmata dallo Spirito di Dio, sa riconciliare in sé le due sorelle di Betania, Marta e Maria.
Già in queste pagine affiora la straordinaria capacità di tenere unite un’intensa attività di servizio nell’educazione religiosa, come nel servizio ai poveri e ammalati, e una profonda vita di preghiera. Quest’ultima sarà “la parte più intima, più intensa del mio apostolato – scrive Lucia – quale corrisponde alla sete di Gesù: l’apostolato del cuore, la fiamma più recondita agli occhi degli uomini… La preghiera, il sacrificio, le mortificazioni, le veglie per i fratelli che hanno più bisogno delle divine misericordie… E accettare generosamente chiudendo gli occhi, per non investigare tremanti fino a dove Dio vorrà condurre nelle vie della grazia”.
Si avverte che Lucia a 24 anni è già totalmente disponibile a quanto sempre più il Signore le chiederà: le lunghe notti in preghiera davanti all’Eucarestia, la disponibilità a prendere il largo verso ogni povertà umana. Non è volontarismo, quello della giovane Schiavinato, ma fiduciosa consapevolezza che, pur con tutti i suoi limiti, il Signore saprà agire in lei. Nel desiderio di “acconsentire alla follia dell’amore” di Cristo per noi, Lucia ammette: “Io non trovo la forza di alcun proponimento, ma solo una preghiera ardente che avrò sempre sulle labbra: Gesù! Sì, tutto, secondo i disegni e la sete del tuo Cuore per la Gloria Tua…”. Ogni impegno e progetto sarebbe fallimentare se “il Signore stesso non edificherà la sua casa”.
“Quale è la mia parte? – si chiede Lucia – Lasciarlo fare … Nella conoscenza di me stessa e di Dio ne seguirà la diffidenza di me in ogni cosa e l’assoluta, cieca, totale confidenza e abbandono nell’amore di Dio…”
Non sono emozioni e slanci spiritualistici quelli che Lucia riporta, ma, come lei annota: “il programma pratico della mia umile vita quotidiana nell’adempimento del mio dovere, nell’esercizio dell’adorazione e delle virtù”. Lo scorrere della giornate colme di tante attività non è lasciato al caso, ma tutto dovrà svolgersi in modo consapevole e ordinato, mentendo sempre al giusta direzione di una vita vissuta alla presenza del Signore.
Centrale sarà sempre la presenza Eucaristica, scrive infatti: “Sarò amante specialmente della S. Eucarestia e tutti i momenti liberi durante il giorno vorrò darli all’adorazione del divino Sacramento”.
Lucia è consapevole che il suo cammino di santità troverà forza anche nella “comunione dei santi”. “Amerò molto la santa Vergine, che non fraintenderà il mio amore per Gesù, ma mi aiuterà a raggiungerlo nella via della perfezione”. Insieme alla Madonna, Lucia confida nella presenza degli angeli, in particolare dell’angelo custode e dei suoi santi protettori: S. Giovanni Evangelista, San Luigi Gonzaga, Santa Lucia.
Alla fine del suo programma la serva di Dio scrive: “Chiudo questo programma rinnovando il proposito di compiere sempre e solo la Volontà del Signore… A misura che io mi lascerò troverò Gesù e il Regno suo”.
Parole in cui ritroviamo quello che sarà il programma di vita del prossimo giovane santo, Carlo Acutis: “Non io, ma Dio”.
Don Antonio Guidolin