Il 31 marzo 1964 Lucia Schiavinato, fondatrice del Piccolo Rifugio, è partita dall'Italia per il Brasile, assieme alle Volontarie della Carità. Per il resto della sua vita ha diviso il suo impegno di carità al servizio dei più fragili tra i due paesi. Oggi in Brasile operano sia Volontarie e Volontari brasiliani che Volontarie italiane.
La presenza di Volontarie della Carità e Volontari della Carità in Brasile:
- La scuola Beija-flor a Massaranduba, Salvador
- Abrigo São Gabriel a Salvador
- impegno in parrocchia e nelle comunità: a Massaranduba, nel Maranhão e altrove
1964-2014: 50 anni delle Volontarie della Carità in Brasile
Perchè la missione in Brasile
Scriveva Lucia Schiavinato alle sue "figlie", le Volontarie della Carità, in una lettera circolare: "Vi voglio raccomandare vivamente una cosa: seguite sempre gli avvenimenti che si susseguono, i molti che fanno orrore e qualcuno anche di bello; seguite le notizie col cuore rivolto a tutta l'umanità . Fuori, fuori, fuori da voi stesse. Il mondo è piccolo; non esistono distanze che in senso fisico, correte per il mondo con tutto il vostro zelo ad abbracciare tutti i fratelli".
Lucia comprese la missione come un dato essenziale all'identità del cristiano, di colui cioè che segue Cristo inviato dal Padre per manifestare agli uomini il suo Amore, ed obbediente a questa volontà di Amore fino al dono della stessa vita.
L'esigenza dell'Amore che chiede di essere annunciato a tutti gli uomini spinse Lucia a raggiungere i fratelli più lontani percorrendo l'intero Brasile da est a ovest in un'attività instancabile di primo soccorso materiale e promozione umana, quasi volesse idealmente stringere l'intero mondo nell'unico abbraccio di Dio per testimoniare la vittoria dell'Amore.
"Nulla ti lasci indifferente: il pianto del bimbo, il dolore della madre, l'isolamento del lebbroso, la povertà dell'ignorante, l'ignominia del peccato, l'orrore della malizia umana, lo strazio della carne, il tormento dell'uomo privato dei suoi diritti, la grande sventura dell'errore, il deicidio e il genocidio...
Ma il Cristo non muore.
Nessuno muore.
Nessuno deve morire alla vita eterna"