I valori del Piccolo Rifugio – Formazione per i dipendenti
10 Maggio 2012Piccolo Rifutbol 2012, seconda edizione
23 Maggio 2012Il primo spettacolo teatrale del Piccolo Rifugio con il Laboratorio Scuola Volontariato
Domenica 13 maggio alle 18 al teatro Da Ponte di Vittorio Veneto va in scena il Piccolo Rifugio!
Ci sono infatti Cristina, Monia, Maria Antonietta, Marta, Filippo, Gianluca, Leonida, Bruno e Bruno tra i protagonisti dello spettacolo “Né un gesto né una parola”, per la regia di Silvia Busato.
Con loro sul palco anche gli studenti delle scuole superiori vittoriesi che hanno scelto di partecipare al Laboratorio Scuola Volontariato.
Questo gruppo di amici con e senza disabilità per mesi si è ritrovato ogni venerdì pomeriggio al Piccolo Rifugio per preparare lo spettacolo che è anche una riflessione sul futuro che ci attende e sulla necessità di uno stile di vita nel rispetto della natura.
“Abbiamo riflettuto – si legge nella presentazione dello spettaclo – sui nostri falsi bisogni, sul superfluo al quale ci aggrappiamo, sull’inutile che prima ci appesantisce e ci tiene lontani, e poi ci ingombra la vita.
Abbiamo sentito che anche le parole, quelle vuote e chiassose, sono solo un inutile spreco.
Abbiamo ricordato la saggezza dei nostri nonni, per i quali ogni gesto aveva un peso e ogni oggetto un valore, se non quasi un’anima.
E soprattutto abbiamo lavorato insieme, conoscendoci, esponendoci, mettendoci in gioco”.
Altri ospiti del Piccolo Rifugio assieme ai volontari dell’associazione Lucia Schiavinato saranno al Da Ponte per applaudire gli amici.
“Né un gesto né una parola” è culmine di un anno di lavoro del Laboratorio Scuola Volontariato e parte del progetto “Il futuro è oggi” del Coordinamento.
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“Per come si relazionano con le persone con disabilità li apprezzo ogni volta che li vedo”. Così la regista Silvia Busato parla degli studenti del liceo Flaminio e del polo tecnico professionale Città della Vittoria che hanno partecipato al Laboratorio Scuola Volontariato al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.
E sono queste relazioni costruite il miglior successo del progetto.
Il teatro, in fondo, è stato un mezzo.
Ma un mezzo che porta anche forte un messaggio, come si vedrà domenica 13 maggio dalle 17 al teatro Da Ponte di Serravalle, quando andrà in scena “Né un gesto né una parola”, spettacolo conclusivo di un anno di lavoro con il Piccolo Rifugio del Laboratorio. Cioè di Lorenzo Barattin, Marco Bastanzetti, Marta Carnielli, Elisa Da Re Giustiniani, Diletta Dazzi, Sara De Nardi, Manuela De Rosa, Valentina De Stefano, Giordana Gava, Alessia Maiutto, Irene Recchia, Nicole Soltan, Erika Zambon, Chantal Zanella, con l’insegnante (e attrice!) Alessandra Farolfi.
Il testo messo in scena, spiega Busato, attinge a scene dalle “Città invisibili”, con la profezia della città di Leonia, e dal “Marcovaldo”; entrambi di Italo Calvino. Ne emerge una visione cupa su quel che potremmo diventare se consumo produzione e spreco restassero o fossero colonne portanti esclusive delle nostre vite. Del resto proprio il tema del rispetto dell’ambiente e della riduzione dei rifiuti era l’obbiettivo del Laboratorio.
Oltre, ovviamente, a dare la possibilità agli ospiti del Piccolo Rifugio di farsi nuovi amici e per qualche minuti, grazie ad un copione, diventare qualcun altro; e a 14 studenti la possibilità di scoprire il Piccolo Rifugio e cosa differenzia, ma soprattutto cosa accomuna, persone con e senza disabilità .
Ad esempio, sono tutti attori, e a tutti si rivolgono le istruzioni di Busato, e tutti hanno un ruolo. Vedrete Bruno come è credibile, nella scena iniziale in cui entra fingendo di piangere. Vedrete Monia che dalla sua carrozzina compie il gesto decisivo per dare il via ad una delle scene, e così sa che recita, malgrado non possa farlo con le parole. Vedrete Maria Antonietta invitare a gran voce a “Consumare!”, “Consumare!”, in una visione di un futuro che non vorremmo si realizzasse. Vedrete anche Cristina, che a tutti annuncia che domenica c’è il suo spettacolo, e Marta, Gianluca, l’altro Bruno, Filippo…
…Filippo che scherza, che fa battute, che fa perfino finta di soffocare, ci raccontano i liceali che con lui hanno trascorso un’ora alla settimana per mesi.
“E vedi Gianluca come parla adesso? Quando abbiamo iniziato le prove invece era sempre silenzioso”, nota una studentessa.
“Sono molto più estroversi di quel che pensavo, ogni volta che arriviamo al Piccolo Rifugio vengono ad abbracciarci”, dice un’altra.
Più ancora che “Né un gesto né una parola”, sono la collaborazione e le chiacchierate tra studenti e ospiti del Piccolo Rifugio il vero…spettacolo.