Renato Marini, amico del Piccolo Rifugio di Verona
17 Gennaio 2010ll Capodanno alla Domus Lucis di Miriam
17 Gennaio 2010Elena Suardi: come ho ritrovato Dio e la felicità
Il senso della vita. La ricerca della felicità. Il dolore.
E’ su questi temi intimi e impegnativi che spesso viene chiamata a dare la sua testimonianza Elena Suardi, Volontaria della Carità originaria della provincia di Pavia, da tempo residente al Piccolo Rifugio di San Donà di Piave. Lei che su senso, felicità e dolore si è senz’altro a lungo soffermata, avendo vissuto la malattia e la sofferenza, ma anche la scelta di donarsi agli altri e il dono della fede.
“Mi capita spesso di incontrare gruppi di ragazzi o giovani (ultimamente meno perché faccio fatica a parlare, cioè ho poca voce) – ci scrive Elena – Su argomenti intimi, profondi e personali come il senso della vita, della fede e della speranza, che coinvolgono in prima persona.
Di solito parto dalla mia esperienza personale. Parto da quello che ho dentro, che ho vissuto o che sto vivendo, cercando di dare degli spunti perché quello che io ho vissuto diventi anche per loro occasione di ricerca personale. Anche se la mia situazione personale, di ambiente e di famiglia era molto diversa da quella dei giovani oggi”.
Il suo più recente incontro è stato quello con gli scout del Mirano 12, giunti dopo Natale al Piccolo Rifugio di San Donà per un’esperienza di servizio e di approfondimento. In precedenza aveva partecipato alla presentazione di Lucia Schiavinato presso l’omonima scuola media di San Donà, coinvolgendo gli studenti con il suo messaggio chiaro: “Mamma Lucia ci diceva che tutti hanno un valore immenso. E anche ciascuno di voi vale moltissimo: e se non ve lo dice nessuno, ve lo dico io! Perché ciascuno di noi è fatto ad immagine di Dio, o meglio di Gesù Cristo”.
Elena a cuore aperto: la felicità e l’amore
Ecco una sintesi della riflessione che Elena ha proposto agli scout di Mirano, che in quel periodo avevano incentrato la loro riflessione sul tema della felicità: che cos’è? E’ possibile essere felici? Come?
“A mio parere, qui su questa terra la felicità vera, essere immersi nell’Amore, per vivere l’amore e d’amore, non è possibile. Però si può vivere nella pace, nella gioia e nella serenità , guardando. leggendo e vivendo la nostra vita e quella del mondo intero, cioè umanità e creato, con occhi limpidi, vedendo sia il positivo che il negativo, ma con umiltà e semplicità. Sentendoci poveri e impotenti, toccando con mano la nostra fragilità e la nostra impotenza; ma così facendo possiamo essere anche ricchi e potenti, perché in ciascuno di noi c’è la possibilità di donare e ricevere, con amore e speranza, il grande e meraviglioso dono della vita. Sta a noi il voler mettersi in gioco, essere protagonisti della propria vita oppure lasciarsi vivere, lasciarsi andare nella corrente e restare indifferenti a ciò che la vita mi propone, mi dona o mi toglie. Possiamo lasciare che il tempo ci scorra addosso: chiusi in noi stessi ed egoisti. Vivendo così però c’è il grande pericolo di trovarsi alla fine con le mani vuote e soli.
Dio, creando l’uomo, ha fatto la sua opera più bella, perché l’ha creato libero, capace di voler essere a sua immagine, oppure l’opposto.
Alla vostra età, cari ragazzi, la mia vita non era né bella né buona, in me c’era sofferenza e rabbia. Pensavo di non avere più niente da perdere, perciò non valeva la pena di continuare a vivere.
Dio però ha avuto pietà di me, e quella notte in cui pensavo di finirla, il Signore mi ha preso per i capelli e mi ha messo davanti a me stessa, a ciò che ero e a ciò che avevo. E allora molto lentamente ho smesso di leccarmi le ferite e lamentarmi per ciò che avevo perso. Adagio, adagio sono uscita dal mio guscio ed ho cominciato ad accorgermi dei tanti gesti d’amore che avevo sempre ricevuto e avuto davanti agli occhi: dalla mia famiglia, dagli amici, dalla gente del paese che si sedeva vicino alla mia sdraio e mi faceva partecipe delle loro vita di ogni giorno, semplice, a volte dolorosa e faticosa, ma carica di positività e saggezza nella loro semplicità.
Dopo aver scoperto il grande tesoro che il Signore aveva messo nel mio spirito (e la scoperta continua ancora oggi e finirà con la mia vita) tutto è cambiato. Oggi la mia vita è bella, buona perché sono in pace con me stessa e cerco di guardare e di prendere il bicchiere mezzo pieno.
Spero con tutto il cuore che in ognuno ci sia la possibilità di cambiare, di ritornare con gli occhi puri e il cuore semplice dei bambini Non è facile, né per me né per nessuno: ma l’Amore ci chiede solo di fare uno sforzo e credere in lui. Mamma Lucia diceva a noi Volontarie della Carità disabili: ‘Voi avete ricevuto la missione di mettervi tra il cielo e la terra a braccia e a cuore spalancati, imitando Gesù sulla croce, affinché possiate essere un ponte tra Dio e gli uomini'”.
Ma la Volontaria Elena ci tiene a sottolineare che l’incontro con i ragazzi è uno scambio, non una lezione. “Sono aperta al dare, ma soprattutto al ricevere. Infatti dopo ognuna di queste occasioni il mio orizzonte si allarga: acquisto ricchezza e cresco interiormente, sia come persona che come donna e come cristiana”.