Covid 19 – Invita Un Sorriso aiuta il Piccolo Rifugio di Verona
15 Maggio 2021nche Lucia Schiavinato nel mosaico del Duomo di San Dona’
15 Maggio 2021Covid 19 – Grazie all’8 per 1000, sostegno al Piccolo Rifugio
Dedicare ancora più cura alla rete di relazioni: questo uno degli obbiettivi 2020 – 2021 per il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e il Piccolo Rifugio di Ponte della Priula.
Le relazioni sono il centro di tutto per le persone con disabilità : nulla le fa stare bene nel corpo e nell’anima quanto una chiacchierata con un’amica, un pranzo in sagra, due passi in centro, un bel film da vedere assieme, una settimana a Caorle o Auronzo…
Ma il Covid, come una mannaia, ha reso impossibili tutte queste splendide abitudini.
Ancora più necessario allora, prendersi cura delle rete delle relazioni.
Ancora più necessario, ma pure ancora più difficile.
Il Piccolo Rifugio ha cercato di farlo attraverso il progetto “Più rete perché non si squarci la nostra Rete”. E lo ha potuto realizzare solo grazie ai fondi dell’8 per 1000 alla Chiesa Cattolica, arrivati alla due strutture di Vittorio Veneto e Ponte della Priula della Fondazione Piccolo Rifugio attraverso la Diocesi di Vittorio Veneto, e grazie alla scelte di tanti cittadine e cittadine nella dichiarazione dei redditi.
I fondi 8 per 1000 sono anzitutto serviti ad acquistare nuovi tablet e computer che le donne e gli uomini con disabilità possono utilizzare, e ad allestire nei due Piccoli Rifugi la connessione wifi in modo che tutti i vari dispositivi, in ogni stanza della casa, possano avere accesso a internet.
Grazie a tablet e connessione wifi, nei lunghi mesi in cui sono stati costretti in casa per proteggere sé e gli altri dalla pandemia (e ci sono riusciti!), donne e uomini del Piccolo Rifugio di Ponte della Priula hanno potuto videochiamare o scambiare messaggi whatsapp con i loro famigliari, con i loro cari, con i loro Volontari X Shelter, tenendo viva la gioia della relazione.
Ma non tutte le donne e gli uomini con disabilità del Piccolo Rifugio hanno dita così precise da poter toccare esattamente quell’icona o quella lettera sullo schermo del tablet o del telefono.
Devono rimanere esclusi?
Certamente no. Prendersi cura delle persone con più grave disabilità è un punto d’onore al Piccolo Rifugio.
Soluzione? Grazie ai fondi dell’8 per 1000, il Piccolo Rifugio ha acquistato e riceverà a breve una ventina di sensori di comando. Apparentemente, sono “solo” dei pulsantoni colorati. In realtà, sono ausili: strumenti tecnologici che permettono a una mano disabile o incerta di avviare una videochiamata, premere un bottone in un gioco, scrivere una parola. Di superare l’ostacolo.
C’è poi un’altra fragilità, non fisica, che le donne e gli uomini del Piccolo Rifugio conoscono bene, e che con la pandemia ha rischiato di aggravarsi. Ma i tablet sono serviti anche qui: via tablet alcuni ospiti del Piccolo Rifugio hanno parlato con il proprio psicoterapeuta, quando non era possibile incontrarlo di persona.
Inoltre, sotto la guida dell’equipe educativa, gli ospiti del Piccolo Rifugio di Ponte della Priula si sono dedicati, con i tablet, a giochi cognitivi: quelli creati apposta per tenere in forma il cervello, continuare ad allenare concentrazione, memoria, attenzione. La stimolazione cognitiva è prassi quotidiana per il Piccolo Rifugio: i tablet le danno una marcia in più.
Ma nella vita di una casa e di una famiglia – e il Piccolo Rifugio vuole essere entrambe!- un tablet è un versatile compagno quotidiano. E infatti a Ponte della Priula, per esempio, usano il tablet connesso in wifi per tenere sott’occhio i video tutorial di GialloZafferano.it quando si cimentano nei laboratori di cucina.
A Vittorio Veneto con i tablet ci hanno fatto anche il karaoke. Non è una banalità e non è solo un passatempo. Cantare insieme leggendo le parole sullo schermo gigante in salone è sempre stata una grande gioia per gli ospiti del Piccolo Rifugio. Farlo in tempi di Covid era pericoloso. Ritrovarsi in salone per un po’ non è stato possibile: portando il tablet ai più appassionati, questi hanno almeno potuto continuare a cantare. Sempre grazie ai tablet, il gruppo che in mesi migliori si riuniva attorno all’educatrice per ascoltare o leggere libri, ha potuto comunque, a distanza, immergersi nelle storie attraverso gli audiolibri.
Il tablet è anche uno strumento di autonomia, che è un altro grande traguardo per le persone con disabilità: una delle ospiti, sotto la guida delle educatrici, in questi mesi ha imparato a usare Spotify, e ad ascoltare così la musica che la fa stare bene.
Altra autonomia digitale gli ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e Ponte della Priula la acquisiranno nei prossimi mesi, grazie al corso di social network e strumenti di videocomunicazione: fatto su misura per loro, curato da un professionista che già li conosce per nome. E sarà al loro fianco, ora che le vaccinazioni permettono di contare di nuovo sulle relazioni fisiche.
Tanto le competenze acquisite quanto gli strumenti acquistati, ovviamente, vanno oltre il progetto “Più rete” e oltre l’anno di pandemia: restano come patrimonio del Piccolo Rifugio e dei suoi ospiti.
Alla generosità di chi ha scelto di donarci l’8 per 1000 si è aggiunta altra generosità degli amici del Piccolo Rifugio: nel corso dell’anno il Rotaract Conegliano Vittorio Veneto ha donato al Piccolo Rifugio un videoproiettore, l’Avis di Vittorio Veneto dei tablet.
Ma non bastano gli oggetti a fare belle le relazioni, né a garantire qualità della vita. Per questo la fetta più grande delle risorse dell’8 per 1000 arrivate in questo anno cupo di pandemia il Piccolo Rifugio la ha utilizzata per due operatrici sociosanitarie. Due persone in più in servizio nella casa di Vittorio Veneto: due in più di quanto richiede la norma. I fondi 8 per 1000 coprono circa il 33% del loro costo: il resto è a carico del Piccolo Rifugio, e per un ente non profit non è una spesa irrilevante. Ma avere personale in più- assunto in proprio e a tempo pieno- è una scelta che l’ente non profit fa per rispondere alla sua ragion d’essere: garantire la miglior qualità di vita possibile a donne e uomini con disabilità.