Vincenzo Aurelio Giacomel, benefattore del Piccolo Rifugio di San Dona’
19 Luglio 2010Trieste – Laboratorio artistico con Monica Carone Iurissevich
21 Luglio 2010Assemblea Volontarie della Carità 2010
Iniziano con la messa delle 18.30 di lunedì 26 luglio gli esercizi spirituali annuali per Volontarie ed Associati dell’Istituto secolare Volontarie della Carità .
Gli esercizi,si svolgeranno all’Oasi Sant’Antonio di Camposampiero (Pd) e saranno predicati da don Antonio Guidolin. Termineranno venerdì 30 luglio.
Nella stessa sede, sarà invece la messa solenne delle ore 9 di sabato 31 luglio ad aprire ufficialmente l’assemblea elettiva dell’Istituto secolare Volontarie della Carità. Nel corso dei giorni di lavori sono previsti gli interventi di tre sacerdoti da tempo legati all’Istituto come don Sabino Lambo, don Sabino Matera e il postulatore della causa di beatificazione di Lucia Schiavinato, nonché consultore della sacra congregazione per la vita consacrata, padre Enzo Mosca. Interverranno anche i vari responsabili dell’Istituto.
Mercoledì 4 agosto sarà il giorno della votazione per eleggere presidente dell’Istituto e consigliere. Giovedì 5 in mattinata il nuovo consiglio si riunirà per la prima volta.
Nel pomeriggio di giovedì 5 sono previste le partenze.
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Subito dopo il corso annuale di Esercizi (26 – 30 luglio), guidati da don Antonio Guidolin, le Volontarie della Carità saranno riunite presso l’Oasi Sant’Antonio di Camposampiero (Pd) in Assemblea generale (31 luglio – 5 agosto), per eleggere la Presidente e il Consiglio dell’Istituto Secolare per il prossimo sessennio.
L’Assemblea generale di un Istituto, però, non si esaurisce con l’elezione del nuovo Consiglio. Anzi: questo atto, di per sé importante, acquista ancor più valore allorquando coloro che saranno alla guida dell’Istituto saranno l’espressione del volto dell’Istituto e potranno avere gli elementi necessari per progettare il futuro di questa “famiglia”.
Difatti il riunirsi in Assemblea generale, anche se chiamati ad eleggere il nuovo Organo di Governo, per un Istituto non è mai un atto privato, circoscritto…
Significa invece compiere un gesto che non riguarda solo le singole Volontarie, ma anche tutti i membri dell’Istituto, Volontarie e Associati. Si dovrà lavorare tenendo conto di questa nostra storia, percorsa insieme a tutti gli uomini e a tutte le donne di questo mondo che cercano sinceramente la verità.
Lo spirito che deve animare ogni partecipante è quello del servizio alla Chiesa universale. È tutta la Chiesa che aspetta una nostra risposta. Perché è la Chiesa che ci “manda” al mondo per trasformarlo dal di dentro “a modo di fermento” (Lumen Gentium, 31).
Si tratta di un incontro profondo e fraterno in Cristo, accomunati da una medesima scelta di vita, e dal medesimo carisma: l’Eucarestia e il servizio di carità .
È un incontro di famiglia, riunita dallo Spirito Santo, e deve essere vissuto in un clima di profonda preghiera e di sincera fraternità evangelica. Clima di sincerità e povertà, aperti alla Parola di Dio, e aperti anche alla feconda e varia ricchezza di ciascuno di noi, con i propri differenti doni.
Il nostro essere riuniti in Assemblea è anche un atto di speranza nella forza dello Spirito Santo che esprime la Sua presenza e la Sua azione trasformatrice del mondo anche attraverso la nostra testimonianza di vita.
Ma c’è anche un motivo “storico”: siamo infatti a poco più di dieci anni dal riconoscimento pontificio dell’Istituto (15 agosto 1999) e dall’approvazione della nuova Regola di Vita, quella che la Chiesa ha voluto darci pensando ad una diffusione universale dell’Istituto. Riconoscimento che ha codificato il carisma, delineando le note peculiari della famiglia delle Volontarie della Carità.
Dopo questi 10 anni di esperienza di vita, l’Assemblea sarà motivo di verifica e di riscoperta delle nostre radici, perché fedeli all’intuizione originaria si possa rispondere meglio alle attese e alle sfide dell’uomo di oggi. Il desiderio di offrire un contributo di riflessione, per meglio testimoniare la possibilità di comunione e di fraternità offerta, in Cristo risorto, ad ogni uomo, ci aiuterà a fare il punto della situazione, chiedendoci dove siamo e dove andiamo, ma anche spaziando con lo sguardo rivolto al futuro, pur radicati in questo presente e memori del passato. È un momento di sincera revisione e di lungimirante programmazione.
Questo significa attenzione alle indicazioni del magistero, senza dimenticare, proprio a causa della nostra secolarità, di essere “voce” delle attese, delle ansie, delle inquietudini e delle domande dell’uomo di oggi. Non ascoltare o non essere attente all’uomo e alla sua storia ci diminuirebbe nella nostra consacrazione oltre che nella nostra umanità. Per questo occorre essere aperti alle aspettative della Parola di Dio e, allo stesso tempo, attenti alle esigenze della storia.
Concludendo, ci auguriamo di vivere con senso di responsabilità questi giorni, pur nella consapevolezza dei nostri limiti, ma nella certezza che mamma Lucia, da mamma buona, ci accompagna e ci guida per essere nella Chiesa e nel mondo secondo i disegni del Padre.
Osiamo ripetere con la stessa forza e la stessa certezza (se fosse possibile) di mamma Lucia: “Crediamo che il Signore attraverso i limiti di ognuna di noi può fare grandi cose”.
Teresa D’Oria, Volontaria della Carità
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Imediatamente a seguir ao curso anual dos Exercícios (26-30 Julho), guiados por Pe. Antonio Guidolin, as Voluntárias da Caridade estarão reunidas, no Oásis de Santo Antônio em Camposampiero (Pd) na Assembléia geral (desde 31 de Julho até 5 de Agosto), para eleger a Presidente e o Conselho do Instituto Secular para os próximos seis anos.
A Assembléia geral de um Instituto, porém, não se esgota com a eleição do novo Conselho. Pelo contrário: este ato, só por si, ainda adquire mais valor quando aqueles que estarão à guia do Instituto serão a expressão do rosto do Instituto e poderão ter os elementos necessários para projetar o futuro desta “família”.
De fato, reunir-se em Assembléia geral, mesmo se chamados a eleger o novo Órgão de Governo, para um Instituto nunca é um ato privado, circunscrito… Significa pelo contrário cumprir um gesto que não diz respeito só a cada uma das Voluntárias, mas sim a todos os membros do Instituto: Voluntárias e Associados. Se deverá trabalhar tendo em conta esta nossa história, percorrida em conjunto com todos os homens e com todas as mulheres deste mundo que procuram sinceramente a verdade.
O espírito que deve animar cada um dos participantes é aquele do serviço à Igreja universal. É toda a Igreja que espera uma resposta da nossa parte. Porque é a Igreja que nos “manda” ao mundo para o transformar a partir de dentro “como fermento” (Lumen Gentium, 31).
Se trata de um encontro profundo e fraterno em Cristo, acomunados por uma mesma escolha de vida, e pelo mesmo carisma: a Eucaristia e o serviço de caridade.
É um encontro de família, reunida pelo Espirito Santo, e deve ser vivido num clima de profunda oração e de sincera fraternidade evangélica. Clima de sinceridade e pobreza, abertos à Palavra de Deus, e abertos também à fecunda e variada riqueza de cada um de nós, com os diferentes e próprios dons.
No nosso encontro, o fato de estarmos reunidas em Assembléia é também um ato de esperança na força do Espirito Santo que exprime a Sua presença e a Sua ação transformadora do mundo também através do nosso testemunho de vida.
Mas, além disso existe um motivo “histórico”: de fato estamos a pouco mais dos dez anos do reconhecimento pontifício do Instituto (15 de Agosto de 1999) e da aprovação da nova Regra de Vida, aquela que a Igreja nos quis dar pensando a uma difusão universal do Instituto. Reconhecimento que tem codificado o carisma, delineando as notas peculiares da família das Voluntárias da Caridade.
Depois destes 10 anos de experiência de vida, a Assembléia será motivo de verificação e de redescoberta das nossas raízes, porque fiéis à intuição originária se possa responder melhor às esperanças e aos desafios do homem de hoje. O desejo de oferecer um contributo de reflexão, para testemunhar melhor a possibilidade de comunhão e de fraternidade oferecidas, em Cristo ressuscitado, a cada homem, nos ajudará a fazer o ponto da situação, perguntando-nos onde estamos e para onde queremos ir, mas também percorrendo com o olhar voltado para o futuro, mesmo radicados neste presente e lembrando o passado. É um momento de sincera revisão e de previdente programação.
Isto significa atenção às indicações do magistério, sem esquecer, exatamente a causa da nossa secularidade, de ser “voz” das esperanças, das amarguras, das ansiedades e das interrogações do homem de hoje. Não ouvir ou não estarmos atentas ao homem e à sua história, diminuiria em nós a nossa consagração para além da nossa própria humanidade. Por isso é necessário estarmos abertos às espectativas da Palavra de Deus e, ao mesmo tempo, atentos às exigências da história.
Concluindo, esperamos viver com sentido de responsabilidade estes dias, se bem que conscientes dos nossos limites, mas na certeza que mamãe Lucia, de boa mamãe que era, nos acompanha e guia para estarmos na Igreja e no mundo segundo os desígnios do Pai.
Ousamos repetir com a mesma força e a mesma certeza (se fosse possível) da mamãe Lucia “…Acreditamos que o Senhor através dos limites de cada uma de nós pode fazer coisas grandes”.