Anita, Sara e Giulia Magrin, volontarie del Piccolo Rifugio

A volte l’affetto per il Piccolo Rifugio è una questione di famiglia.
Sara e Giulia Magrin hanno raccontato la loro bella esperienza con le persone con disabilità in quela casa speciale alla cugina più giovane Anita Magrin. E lei, malgrado avesse appena terminato l’anno scolastico di quarta superiore e malgrado abiti ad una quindicina di chilometri dalla nostra casa, si è lasciata tentare. Così, da metà giugno a inizio luglio, ogni mattina ha preso l’autobus per venire al Piccolo Rifugio, a scoprirsi volontaria. Un buon modo per iniziare le vacanze scolastiche, no?

“Ho collaborato ai vari laboratori – racconta Anita -, come quello di giardinaggio con l’educatrice Martina e di ricamo con l’educatrice Marta, e ho aiutato a preparare dei cartellone. Inoltre ho preso parte all’incontro di danzaterapia con Giulia”.

Difficoltà?
“All’inizio non sapevo come comportarmi, ora invece mi sento del tutto a mio agio. Sono tutte persone gentilissime con cui parlare normalmente. Ho legato con tutte, ma in particolare ho parlato spesso con Jessica e Graziella”.

E ora che il tuo servizio è finito, cosa ti porti a casa?
“E’ stata una bellissima esperienza, che consiglio a tutti. Alcuni preferiscono stare alla larga dalle persone disabili, ma ci stai vicino… scopri che sono persone come noi. Con un sacco di cose da raccontare”.

Un grande ringraziamento ad Anita: con la speranza che l’esperienza vissuta la abbia arricchita e con la speranza che tornerà presto a trovarci!