Alessandro Fiorin, volontario al Piccolo Rifugio di San Donà

Come faccio a scoprire “chi è il mio prossimo”?
Anche attraverso le parole crociate.
Lo sa bene Alessandro Fiorin, studente a poche settimane dall’esame di maturità scientifica, scout del San Donà 3, e uno di famiglia al Piccolo Rifugio di San Donà.
Arriva, ogni giovedì pomeriggio, e si mette all’opera. Ci sono Alessia e Margaret, due delle ospiti della nostra casa, che lo aspettano.

Alessandro diventa gli occhi di Alessia che è ipovedente: con la sua voce la accompagna nella lettura dei romanzi. L’ultimo che hanno condiviso è “Tarzan delle scimmie” di Edgar Rice Burroughs. Ogni settimana, una quarantina di pagine ed Alessia ferma ad ascoltare. Dal suo sorriso o da una sua smorfia Alessandro cerca di capire se il romanzo le piace.

Con Margaret, invece, si chiacchiera e si discute. Ogni tanto, Alessandro e Margaret fanno le parole crociate. “Le leggo le definizioni e lei risponde. E’ piuttosto brava”, spiega Alessandro.

Il giovane frequenta la nostra casa una volta alla settimana da due anni. Ha scelto di partecipare al progetto di educazione al servizio “Chi è il mio prossimo” della Caritas della diocesi di Treviso. Il primo anno è arrivato al Piccolo Rifugio perché ce l’hanno mandato. Il secondo anno è stato lui a volerci tornare.

“E’ un’esperienza che mi ha aperto gli occhi su un mondo, quello della disabilità, che non conoscevo. Ho anche imparato che in fondo il linguaggio verbale è sopravvalutato. Ci si può far capire anche con il corpo. Ed un sorriso può essere davvero importante”.

Al Piccolo Rifugio Alessandro è uno di famiglia, ma qualche settimana fa una nostra operatrice l’ha incrociato per la prima volta. Non lo conosceva, e di sottecchi l’ha osservato all’opera con Margaret e Alessia.

“Aveva un modo di fare dolcissimo!”, ha poi raccontato alle colleghe, impressionata.

Un grande ringraziamento da parte del Piccolo Rifugio di San Donà ad Alessandro ed assieme a lui a tutti gli altri volontari di quest’anno di Chi è il mio prossimo: Lisa, Gianmaria, Samuele, Alessandro, Isotta, Giulia, Lucrezia, Filippo e alla Caritas Tarvisina che gestisce il progetto e ci permette di accogliere questi giovani.