Paolo, Leonida e Serena sono cintura verde – Aikido al Piccolo Rifugio

L’allenatore li ha chiamati, sono avanzati sul tatami e dopo l’inchino si sono tolti la cintura e l’hanno gettata in aria alle loro spalle. Perché era il momento di indossarne una nuova, di grado superiore: la testimonianza dell’impegno, del sudore e dei risultati raggiunti. Nella loro specialità: l’aikido, un’arte marziale giapponese.
E così, al termine di un anno di allenamenti sul campo allestito nel salone del Piccolo Rifugi, Paolo, Leonida e Serena sono cintura verde. Cristina, Manuela, Sandra e Denise sono cintura blu.

Questi ospiti delle comunità o dell’appartamento del Piccolo Rifugio hanno ricevuto il loro nuovo status venerdì 15 giugno in una piccola cerimonia al palazzetto dello sport: ad applaudirli i colleghi atleti dell’Aikido Vittorio Veneto, con cui si sono poi allenati.

“La soddisfazione quest’anno è ancora più grande perché specialmente in qualcuno si vedono miglioramenti enormi e non è faticoso come all’inizio far imparare le tecniche. C’è anche chi inizia a dire il nome in giapponese delle tecniche”.

Così racconta Luca Gri trentenne di Conegliano, che ha inventato questo progetto di aikido con persone con disabilità e da 4 anni lo porta avanti da volontario, mettendo a disposizione la sua competenza di cintura nera di aikido. Ha anche elaborato una modalità per permettere di praticare l’aikido ad un’ospite in carrozzina.

A lui va il grande ringraziamento del Piccolo Rifugio per l’entusiasmo e la passione che ci mette. Fino ad aiutare i ragazzi del Piccolo Rifugio a…metterlo al tappeto, utilizzando correttamente le tecniche. Realizzando in maniera concreta, anzi plastica, l’idea che “io so fare”.