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15 Giugno 2021San Dona’ – ‘Il Cantiere” per l’autonomia e contro l’emarginazione delle persone con disabilita
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Piccolo Rifugio, seguendo la strada tracciata dalla fondatrice Lucia Schiavinato, ha espresso la volontà di attuare un progetto a favore di persone con disabilità che non trovano risposte educative ed assistenziali all’interno delle strutture tradizionali: centri diurni o comunità residenziali, e vivono una condizione di emarginazione e isolamento.
Saper cogliere il cambiamento della complessità in cui viviamo, riuscendo ad attuare azioni proattive per i bisogni delle persone che vivono condizioni particolari, rende la nostra Fondazione pioniera di esempi concreti e quindi di progettualità che possono fungere da spartiacque per i progetti futuri.
Con questo obiettivo nel 2016 al Piccolo Rifugio di San Donà di Piave ha preso avvio il progetto sperimentale “Green Farm”. Questo progetto è solo uno dei tanti avviati grazie alla dgr 739/2015, una delibera regionale che aveva come obiettivo la ricerca di risposte adeguate ai bisogni delle persone con disabilità, in una ottica innovativa.
Finalità di questa delibera era di permettere a persone con disabilità di frequentare delle attività volte a stimolare l’autonomia possibile, la socializzazione e l’inclusione sociale, con la possibilità di trovare nel futuro, una possibilità di inserimento lavorativo.
Il progetto è nato in forma sperimentale e totalmente nuova, la Fondazione ha affidato ai primi quattro partecipanti del progetto l’orto e l’ampio spazio verde del Piccolo Rifugio di San Donà.
Inoltre, è stato possibile utilizzare una stanza della struttura ampia e luminosa (il salone ex centro diurno) con una piccola cucina al suo interno, in cui avviare i primi laboratori esperienziali.
Dal suo avvio questo progetto ha gradualmente definito le sue peculiarità. Il gruppo all’inizio era composto da quattro partecipanti, negli anni hanno partecipato al progetto circa 15 persone, che hanno poi trovato un posto nei centri diurni locali o in altre realtà.
È importante evidenziare che molti interventi realizzati hanno creato nuove sinergie all’interno dei servizi del Piccolo Rifugio, promuovendo attività condivise sia con ospiti della comunità residenziale, sia con ospiti del centro diurno e successivamente anche con i ragazzi del gruppo appartamento avviato nel 2018.
Il progetto ha condiviso alcune attività con le scuole del territorio e ogni anno ha partecipato ad Ortinbici: una pedalata organizzata per tutti i cittadini di San Donà per visitare gli orti della città. Il giardino del Piccolo Rifugio è stato punto di ritrovo per la visita e per il ristoro a base di ortaggi e acqua aromatizzata alla menta, coltivata nel nostro orto.
Dal 2019 il progetto “Green Farm” ha cambiato la sua caratteristica sperimentale e si è affermato come unità di servizio stabile, rientrando nella pianificazione del piano di zona. Il progetto ha riscosso successo e opinioni positive, per gli interventi che sono stati attuati a favore dell’autonomia possibile del gruppo di partecipanti. Questi cambiamenti positivi hanno trovato riscontro sia nei destinatari, sia le loro famiglie e i servizi.
Nel rinnovo il progetto ha cambiato nome: attualmente è chiamato “Il Cantiere”, un nome che lascia spazio ad altre possibili attività. Il Cantiere si è quindi evoluto strutturando al suo interno dei laboratori e delle attività che hanno permesso di aumentare l’autonomia, stimolare le capacità pratico operative, relazionali e sociali e il controllo dell’ansia e dell’emotività delle persone coinvolte.
Ad oggi nel progetto Il Cantiere, sono inserite 6 persone adulte con disabilità, con età compresa tra i 20 e i 50 anni. Le attività attuate nel corso di questi 5 anni, sono state molteplici.
Attualmente le attività svolte durante la settimana sono:
Attività di orto-giardinaggio: questa attività permette di mettere in atto le proprie capacità pratico operative, la capacità di gestire autonomamente i compiti negli spazi verdi del Piccolo Rifugio, gestire i tempi di lavoro e utilizzare gli strumenti adatti. L’attività stimola l’interazione con gli altri per la buona riuscita del lavoro. Partecipare a questa attività permette ad ogni partecipante di portare il proprio modo di essere, esprimendo idee e facendo proposte. Riuscire a svolgere anche un compito semplice legato alla cura degli spazi verdi del Piccolo Rifugio, migliora e aumenta il senso di autoefficacia. Inoltre, questo tipo di attività fa entrare in contatto i destinatari con la natura.
giardinaggio
Laboratorio cucina: ha coinvolto tutti fin dal principio nella preparazione di pietanze che venivano assaporate durante il pranzo in comunità. Dopo il rientro dal lockdown non è stato più possibile accedere alla mensa della comunità e abbiamo modificato la nostra routine coinvolgendo i ragazzi del gruppo nella preparazione del pranzo. Questa iniziale difficoltà si è rivelata una grande opportunità che ha fatto emergere desideri e nuove volontà da parte delle persone coinvolte. Ad oggi prepariamo insieme il pranzo tutti i giorni e un giorno a settimana è dedicato al laboratorio di cucina. Ognuno di loro prepara un dolce, dei biscotti, delle pietanze che poi porta a casa. Questa attività stimola la manualità, l’interazione di gruppo e stimola la comunicazione. Portare a casa una pietanza ha suscitato pareri e riscontri positivi da parte dei familiari ed ha evidenziato maggior coinvolgimento, partecipazione ed entusiasmo oltre al miglioramento dell’autostima dei ragazzi che vi partecipano.
Laboratorio di cucina de Il Cantiere: mezzelune alla marmellata di fragole. Slurp!
Attività di ginnastica: l’attività fisica è un toccasana per tutti, nel periodo invernale non è sempre possibile uscire e viene svolta all’interno della stanza, con video musica o ginnastica dolce. D’estate invece preferiamo uscire a fare delle passeggiate. La ginnastica svolta con costanza migliora la postura. Il corpo si armonizza muovendosi e ha effetti positivi sul tono dell’umore.
Arte terapia: l’arte è un mezzo che permette di lavorare sulle emozioni, attraverso l’uso dei colori. Utilizziamo la tecnica Steineriana con l’acquarello e la musica. Questo laboratorio ha permesso di verificare la prevalenza delle emozioni, la visione personale della propria condizione. Nel tempo è stato possibile lavorare sulla consapevolezza e il controllo emotivo.
Tutte queste attività fanno parte di un progetto in continuo mutamento, con l’intenzione di saper cogliere e rispondere ai bisogni dei destinatari, mantenendo saldi i principi guida della nostra organizzazione e del progetto.
La fiducia dimostrata dal Consiglio di Fondazione e la sua capacità di guardare alle nuove sfide senza paura, rende questo progetto una risorsa per il nostro territorio.
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COMUNICATO STAMPA
Per persone con disabilità con bisogni diversi dai servizi standard, un servizio innovativo voluto dalla Fondazione Piccolo Rifugio in collaborazione con la Ulss 4
“Il Cantiere” dell’innovazione al Piccolo Rifugio di San Donà
Orto, giardinaggio, cucina, attività fisica e arte terapia per 6 uomini e donne tra i 20 e i 50 anni
SAN DONA’ DI PIAVE – Sei uomini e donne con disabilità tra i 20 e i 50 anni, di San Donà e dintorni, non trovavano un posto per loro. Né i centri diurni né le comunità alloggio, cioè i servizi più diffusi, erano la risposta ai loro bisogni. Ma ovviamente neanche passare intere giornate a casa.
La soluzione? “Il Cantiere”, progetto della Fondazione Piccolo Rifugio e della Ulss 4 dedicato proprio a chi ha fragilità e capacità che necessitano di risposte diverse dalle proposte standard.
“Il Cantiere” ha sede al Piccolo Rifugio di San Donà: i 6 protagonisti lo frequentano per cinque giorni alla settimana, per poi fare ritorno in famiglia. L’equipe educativa studia per loro laboratori e attività che puntano ad aumentare l’autonomia, stimolare le capacità di stare insieme e di fare insieme, ma anche il controllo dell’ansia e dell’emotività.
Attualmente i 6 del Cantiere si dedicano a 4 attività.
1. Orto e giardinaggio: curare il verde del Piccolo Rifugio serve a mettere alla prova le proprie capacità pratiche, imparare a collaborare e provare la soddisfazione di veder… fiorire i risultati del proprio lavoro
2. Cucina: un giorno alla settimana è dedicato al laboratorio, in cui ognuno, sviluppando la propria manualità, prepara una ricetta da portare poi a casa dalla famiglia. Con risultati golosi, come hanno dimostrato recenti Storie su Instagram del Piccolo Rifugio. I sei del Cantiere si preparano anche il pranzo quotidiano: un’opportunità per far emergere i loro gusti, desideri e talenti
3. Attività fisica: ginnastica dolce o a ritmo di musica nella stagione fredda, passeggiate dalla primavera: non solo per la postura, ma anche perché fa bene all’umore
4. Arte terapia: i sei del Cantiere dipingono acquerelli accompagnati dalla musica: non è un mero svago ma, grazie alla guida dell’equipe educativa, un’occasione per esprimere con i colori le proprie emozioni, perfino la propria visione di sé .
“Il Cantiere” è l’erede di Green Farm, sperimentazione, sostenuta dalla Regione Veneto, avviata dalla Fondazione Piccolo Rifugio nel 2016: ha coinvolto persone con disabilità anzitutto nella cura di orti e giardino del Piccolo Rifugio ed ha partecipato anche al progetto delle scuole di San Donà Ortinvista. In tutto 15, in 5 anni, le persone che hanno partecipato a Green Farm prima e Il Cantiere poi.