Ilaria Savoia, volontaria al Piccolo Rifugio di Verona

“Da quando vengo al Piccolo Rifugio ho imparato ad ascoltare molto di più”, ci dice Ilaria Savoia, 19 anni.
Nella nostra casa di Verona è ormai una presenza costante, ed è un’amica attesa con gioia. Ogni martedì pomeriggio, verso le 15, arriva assieme all’amica Stefania Pauciullo per condividere con le persone con disabilità passeggiate, chiacchierate…o lavoro: è lei infatti a guidare Daniela P. che impara a scrivere al computer”.

Come sei arrivata al Piccolo Rifugio?
“Con la scuola (l’itas Sanmicheli), in quarta, dovevamo andare a fare tirocinio in un ente che si occupasse di persone con disabilità. Stefania mi disse: vieni con me, andiamo in un posto carino…”

Come sono stati i primi approcci?
“All’inizio avevo molta paura di fare gaffe, invece mi hanno fatto subito sentire a mio agio. E hanno sempre una parola gentile”.

Oggi, invece…
“Oggi mi trovo bene con tutti. E grazie all’esperienza al Piccolo Rifugio ho cominciato ad apprezzare di più quello che ho. Quando esco da quel cancello capisco che i miei problemi… non erano veri problemi”

Che qualità servono per fare volontariato qui?
“La predisposizione all’ascolto. Sto imparando ad ascoltare di più, anche, ad esempio, chi (a causa della sua disabilità) parla in maniera poco comprensibile. Ma qui al Piccolo Rifugio bisogna ascoltare, e farlo davvero, per poter poi rispondere alle esigenze e ai bisogni”-

Se dovessi scegliere un solo momento delle tue esperienze al Piccolo Rifugio?
“Quando siamo andati al cinema San Massimo a vedere ‘Frozen’, un film di animazione. Vedere le donne del Piccolo Rifugio ridere e divertirsi così tanto…mi è davvero rimasto dentro.
Ma anche, ad esempio, ascoltare Carla che mi continua a ringraziare anche per una semplice passeggiata mi mette una grande gioia nel cuore”.

Da parte del Piccolo Rifugio un grande ringraziamento a Stefania ed Ilaria per la loro presenza e per i loro sorrisi.