San Donà – Centro di spiritualità e della memoria nella casa di Lucia Schiavinato
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25 Giugno 2012Cos’e’ l’Amore per Lucia Schiavinato?
L’amore guida, l’amore vince
“Alla domanda ‘chi me lo fa fare?’ Lucia ha per tutta la vita un’unica risposta: l’amore. Ma l’amore non è un sentimento, è una persona”.
Lo ha subito scandito don Antonio Guidolin (nella foto casa) all’inizio di ‘Abbiamo creduto all’amore’: la stella polare di Lucia”, ultimo incontro del ciclo “Ti presento Lucia” organizzato presso il Piccolo Rifugio di San Donà da Fondazione Piccolo Rifugio e Istituto secolare Volontarie della Carità.
“E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”.
Questo passaggio della prima lettera di Giovanni (1Gv 4,16) è fondamentale per Lucia e guida per il suo operato. Come testimonia, ad esempio, la citazione “Abbiamo creduto all’amore” che corre sull’arco sopra la porta d’ingresso al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.
“Con ‘abbiamo conosciuto l’amore’ si intende un conoscere che è anche esperienza. Lucia ci ricorda che nella vita cristiana il punto di partenza è l’esperienza profonda di Gesù. E il ‘credere’ è un affidarsi completamente, con tutta la propria vita”, ha spiegato don Antonio. “Proprio come Lucia si è affidata completamente all’amore che Gesù ha per noi. Ma la sua esperienza di amore non è affatto il misticismo di chi si chiude in intimità con il Signore lasciando questo nostro mondo fuori dalla porta. Anzi, questo atteggiamento è repellente per la sua spiritualità!”.
“Per un credente – ha continuato la riflessione don Antonio-, l’amore per gli altri sorge a partire dall’amore per il Signore. Oggi è appunto l’adesione al Signore a mancare. E per questo poi si arriva al punto in cui si dice: ‘ma chi me lo fa fare di amare?’ Se non recuperiamo il legame con il Signore, quello che facciamo sarà solo ‘volontariato’, cioè legato alla mia volontà. E quindi se la mia volontà viene meno, mollo tutto?”
“Come il suo amico Carlo Carretto che cita nella lettera alle Volontarie del 21 gennaio 1974, Lucia può dire che crede in Dio perché Dio le si é rivelato. Si è manifestato nei luoghi in cui Gesù ci dà appuntamento, come ad esempio la sua Parola. Non a caso Lucia invitava le sue Volontarie a stare ‘col Vangelo in mano davanti all’Eucaristia’. E quando fece gli esercizi spirituali itineranti, tra le chiese di Treviso, portava con sé il solo Vangelo, che apriva a caso, traendo dal brano che le capitava lo spunto per la meditazione”.
“Se ti chiedessero perché sei Volontaria, perché sei amico del Piccolo Rifugio, perché sei cristiano, cosa risponderesti? Davvero la tua risposta sarebbe ‘per dare godimento a Dio’ come ci chiede Lucia? Il primo pensiero dovrebbe essere: Tu, Signore, mi ami, allora io amo. Altre risposte vengono dopo. Si ama Dio solo perché lui mi riempia del suo amore.
E chi è agganciato all’amore del Signore entra nella sofferenza con spirito diverso, anche se alla sofferenza non c’è risposta”.
Con queste riflessioni, che hanno lasciato grande spazio alle parole di Lucia e alla sua diretta esperienza anziché a commenti o riflessioni esterne, si è concluso il ciclo di otto incontri di “Ti presento Lucia”, tutti con buona partecipazione di amici del Piccolo Rifugio oltre a Volontarie ed Associati. Al termine della relazione di don Antonio, Bruno Perissinotto e la presidente dell’Istituto Silvia Fazzari hanno presentato la figura dell’Associato: una scelta possibile per chi voglia condividere, nella propria quotidianità e nella propria condizione, la “vita eucaristica” proposta da Lucia, incentrata su eucaristia e carità