Progetto Camminando al Piccolo Rifugio di San Donà
30 Aprile 2010Il consigliere comunale Giuseppe Costa per il Piccolo Rifugio
28 Maggio 201015 maggio 2010 inaugurazione dei lavori al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto
Il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto aspetta tutti sabato 15 maggio alle 10.30.
E’ il giorno più atteso, il culmine di cinque anni di impegno: è la festa per presentare i lavori che dal 2005 a oggi hanno trasformato il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.
Sia la villa che affaccia su viale della Vittoria, oggi Casa Maschile, che lo stabile che affaccia su via Brandolini, oggi casa Femminile, sono stati rinnovati, ristrutturati ed ampliati. Ed è stata anche costruita la nuova sala polifunzionale.
I lavori hanno dapprima interessato la Casa Femminile, e quindi le ospiti hanno dovuto temporaneamente trasferirsi presso il Cesana Malanotti in piazza Meschio. Il secondo e più impegnativo stralcio ha riguardato invece la Casa Maschile e in questo caso gli ospiti hanno dovuto spostarsi provvisoriamente a Villa delle Rose a Costa. Il 30 giugno 2009 hanno fatto ritorno a casa, e da quel momento la famiglia del Piccolo Rifugio è stata nuovamente unita. D’intesa con le istituzioni si è deciso di fissare per il 15 maggio 2010 la festa di fine lavori.
Il segno più visibile dei lavori sono i colori. In tinta rosa salmone sono sia la nuova parte della Casa Femminile che la nuova parte della Casa Maschile che la sala polifunzionale, mentre la facciata del Piccolo Rifugio da gialla, com’eravamo abituati a vederla, diventa di tinta bianco avorio.
Gli interventi, realizzati su progetto dell’architetto Adriano Bellè con la collaborazione dell’architetto Gilberto Fregolent, erano necessari per la messa a norma della casa, ma sono anche stati una precisa scelta della Fondazione Piccolo Rifugio per offrire la migliore accoglienza possibile.
La festa di sabato 15, con la presenza del vescovo mons. Pizziolo e delle autorità politiche, sarà soprattutto un’occasione per ringraziare i tanti che hanno sostenuto ed aiutato il Piccolo Rifugio per i lavori. Per tutti loro ci sarà anche “Una storia d’amore”, il libretto che racconta 50 anni e più di presenza del Piccolo Rifugio a Vittorio Veneto attraverso le testimonianze di ospiti, Volontarie, amici, operatori, volontari, istituzioni…
I LAVORI SVOLTI AL PICCOLO RIFUGIO DI VITTORIO VENETO – A CURA DELL’ARCHITETTO ADRIANO BELLE’
I LAVORI SVOLTI AL PICCOLO RIFUGIO DI VITTORIO VENETO – A CURA DELL’ARCHITETTO ADRIANO BELLE’ PT 2
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Vittorio Veneto ha abbracciato il Piccolo Rifugio.
Circa quattrocento persone – amici, volontari, istituzioni, terzo settore, dipendenti e soprattutto ospiti del Piccolo Rifugio – hanno partecipato nella mattinata di sabato 15 alla cerimonia con cui il Piccolo Rifugio ha presentato i radicali lavori di ristrutturazione, rinnovamento e ampliamento che la hanno impegnato dal 2005.
Francesco e Giacomo, che da oltre 30 anni vivono al Piccolo Rifugio, assieme a Diego che ne frequenta il centro diurno, hanno tagliato il nastro dell’inaugurazione alle 12.40, assieme al vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo, al sindaco Gianantonio Da Re e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Condividiamo il ricordo della festa: raccontateci le vostre emozioni e le vostre impressioni sulla festa di sabato 15 maggio lasciando un commento qui sotto o scrivendo a ufficiostampa@piccolorifugio.it
GLI INTERVENTI ALLA CERIMONIA
“Le persone qui accolte – ha detto il vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo prima della benedizione – ricevono molto, ma hanno anche tanto da dare, non dobbiamo dimenticarlo. Se non ci fossero queste persone mancherebbe occasione perché società e persone dessero il meglio di sé. Il Piccolo Rifugio ha questa grande ricchezza, ma anche questa grande responsabilità . Ed auspico che il Piccolo Rifugio conservi sempre l’ispirazione evangelica da cui ha avuto origine”.
“Il motivo primo del notevole sforzo, economico e organizzativo, affrontato dalla Fondazione – ha spiegato il presidente della Fondazione Piccolo Rifugio Carlo Barosco – è quello di dare sempre più corpo alla funzione vera del Piccolo Rifugio, che non sono i connotati strutturali e tecnologici, anche se di pregio, degli edifici, le funzioni e agli indirizzi che appartengono da sempre al Piccolo Rifugio: porre al centro dell’attenzione e dei progetti la persona accolta”. E ancora: “dovremo sempre saper distinguere gli obbiettivi di diligente osservanza delle normative e delle regole della qualità certificata, da quelli di attuare un servizio alla persona nel nome di una accoglienza attenta della mission propria della fondazione, in modo da far prevalere questa attenzione sulla prima. Oggi più di ieri ciò non è dato per scontato, in quanto la rilevante e complessa attività di netto carattere aziendale che ci coinvolge (…), proprio in quanto imposta e necessaria, tende a distrarre l’attenzione ai richiami della mission. Nostro maggiore impegno è non lasciarci distrarre”.
“Sopra la porta d’entrata del Piccolo Rifugio – ha detto il responsabile della casa Dino Mulotto – è scritto: ‘abbiamo creduto all’amore’. Quello che è accaduto in questi anni dimostra che il significato di questa frase è ancora attualissimo”.
Nel suo intevento, il responsabile della progettazione sociale del Piccolo Rifugio Carlo Donadel, che ha anche presentato la cerimonia, ha ripercorso l’intero cammino dei lavori: la legge regionale 22/02 su autorizzazione ed accreditamento, che ha definito nuovi requisiti per enti come il Piccolo Rifugio e reso necessari interventi; la decisione di rimanere nella sede storica di viale della Vittoria, e di modulare i servizi sul modello della comunità alloggio e non della rsa; il progetto affidato all’architetto Adriano Bellè, volontario dell’associazione Lucia Schiavinato; la costituzione di un gruppo di volontari per la sensibilizzazione e la raccolta fondi legate al progetto;la prima conferenza stampa di presentazione dei lavori, a novembre 2004; l’inizio dei lavori con il temporaneo trasferimento delle ospiti al Cesana Malanotti a Meschio; il vecchio garage trasformato in sala poifunzionale; la scelta, maturata in corso d’opera, di realizzare un impianto geotermico; l’inaugurazione del primo stralcio dei lavori, con completa copertura dei fondi, grazie alla straordinaria generosità del territorio; il trasferimento temporaneo degli ospiti uomini a Villa delle Rose a Costa. Fino ad arrivare ad oggi: due comunità alloggio che possono ospitare l’una fino a 19 persone e l’altra 10, un centro diurno che dispone di 8 posti ma potrà arrivare a 15, il gruppo appartamento per 5 persone. Sono in tutto 35 oggi gli operatori al Piccolo Rifugio.
“Qui abbiamo imparato a vivere aperti al mondo e non chiusi in noi stessi”, ha detto dal palco Bruno, uno dei 28 ospiti del Piccolo Rifugio, che ha letto, a nome di tutti gli ospiti, il discorso che ha preparato. Ricevendo l’applauso più lungo.
“Il Piccolo Rifugio viene prima di tutti a Vittorio Veneto, è la prima realtà che come amministrazione comunale dobbiamo sostenere. Quello che fa per la città è straordinario”, ha detto il sindaco Gianantonio Da Re.
“Avevo tanti impegni oggi, ma ho scelto di venire qui – ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Perché questa realtà è emblematica di un Veneto che è diverso da come viene sempre dipinto. Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce: noi siamo la foresta che cresce. E voglio ringraziare i volontari del Piccolo Rifugio e i donatori”.
Emozionato ed emozionante,infine, l’intervento di Lionella D’Arsiè, presidente dell’associazione Lucia Schiavinato, che ha raccontato come arrivò al Piccolo Rifugio spinta da suo zio Luigi Lorenzetto…”Devo a lui molto, e nel momento in cui ho capito che il disabile è un dono che ci viene offerto e non un peso o una vergogna, ho fatto del Piccolo Rifugio la mia seconda famiglia”. D’Arsiè anche ripercorso vent’anni di attività dell’associazione Lucia Schiavinato, segnati, ha sottolineato, da uno stile e da una convinzione precisi: i fatti sono preferibili alle parole.”Con le persone disabili si trascorre del tempo insieme offrendo amicizia e ascolto. Pronti a riconoscere l’unicità di tutti e a ricevere il tanto che ciascuno ha da donare”.
Sono intervenuti dal palco della cerimonia anche il vicepresidente della Provincia di Treviso Floriano Zambon, il direttore del sociale della Ulss 7 Marisa Durante, l’europarlamentare Giancarlo Scottà e Patrizia in rappresentanza delle persone che frequentano il centro diurno del Piccolo Rifugio. Oltre a Dino Della Giustina che a nome dei genitori e dei parenti di chi vive al Piccolo Rifugio ha voluto ringraziare “chi ha concorso a realizzare quest’opera”.
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In occasione della festa del 15 maggio, al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto è stata allestita, in pannelli piazzati in tutte e due le nostre case, “Frames of a year – Immagini di un anno”. Si tratta di un progetto fotografico realizzato dal fotografo vittoriese Renato Zanette
Riportiamo qui di seguito la presentazione della mostra.
Renato Zanette, fotografo vittoriese classe 1969, titolare con il fratello Paolo dello studio Fotosprint2, ha conosciuto il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto per caso. Ma forse caso non era, dato che già sperava di avere un’opportunità per conoscere meglio il mondo della disabilità. E allora ha messo al servizio di questo obbiettivo la sua macchina fotografica. Dalla primavera 2008 alla primavera 2010 Zanette ha condiviso momenti della quotidianità del Piccolo Rifugio: l’aikido la musicoterapia, l’attività al computer, il laboratorio di ceramica e di pittura, la spesa settimanale. O per meglio dire: ha conosciuto Diego e Christian, Giorgio e Patrizia, Serena e Francesca, Monia e Lido… “E’ stato bello riuscire a integrarmi con loro -racconta Zanette- e riuscire ad essere invisibile, in modo da cogliere la loro spontaneità”. La quotidianità, del resto, era ciò che il fotografo vittoriese voleva ritrarre. “Per questo -spiega Zanette- ho scelto foto non a colori e non in bianco e nero, ma di una tonalità pastello: l’ho fatto per esprimere lo spirito di un reportage, per mettere al centro non il colore ma il momento”. E le persone.
Ecco tutte le foto di Frames of a Year
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Alla festa di ringraziamento per la conclusione dei lavori al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto di sabato 15 maggio il Piccolo Rifugio ha anche presentato un dettagliato resoconto delle spese per i lavori e della raccolta fondi. Esattamente come aveva promesso di fare all’avvio dei lavori.
I dati sono stati illustrati al microfono da Carlo Donadel e presentati attraverso il cartellone, esposto al primo piano di Casa mons.Carraro, che vedete anche qui sotto.
Ecco i dati aggiornati al 30 aprile 2010.
Il costo totale dei lavori è stato di 4 milioni 136 mila euro.
Il Piccolo Rifugio ha ricevuto 802 mila euro da enti pubblici, 200 mila euro da enti di beneficenza, 94 mila euro da aziende, 56 mila da banche, 612 mila dai fondi dell’otto per mille alla Chiesa cattolica, 328 mila da privati, 150 mila da associazioni, 670 mila da lasciti.
Ribadiamo ancora una volta il ringraziamento per questa generosità che è anche una dimostrazione di amicizia e di fiducia in quello che fa il Piccolo Rifugio.
Al 30 aprile resta da pagare ancora 1 milione 224 mila 807 euro. Sono stati attivati dei finanziamenti bancari ed è previsto un contributo annuale della conferenza dei sindaci della Ulss 7.
Per coprire l’intero debito confidiamo poi nella Provvidenza e nella generosità , ancora una volta, di tanti amici. C’è ad esempio un modo semplice per contribuire, che a voi non costa niente: versare al Piccolo Rifugio il 5 per mille. Qui tutte le indicazioni.