Roma – Luigina Tonon raccontata da Armando Goxhaj

“Luigina è stata come una mamma per me!”
Così si riassume la gioventù del poco più che trentenne Armando Goxhaj (nella foto piccola). “Luigina”, ovviamente, è Luigina Tonon, Volontaria della Carità e responsabile del Piccolo Rifugio di Roma.
“Sono albanese – racconta Armando -. Quando sono arrivato in Italia, la prima persona che mi ha accolto è stata Luigina. A lei mi ha affidato don Giovanni D’Ercole”, cioè il sacerdote orionino amico del Piccolo Rifugio recentemente diventato vescovo all’Aquila.
“Sono vissuto in una piccola casetta all’interno del complesso del Piccolo Rifugio per sette anni. Ho conosciuto tutte le ospiti ma anche chi lavora per la Fondazione: il presidente Carlo Barosco, il direttore Francesco Facci”.
Ma soprattutto, al Piccolo Rifugio è diventato uomo e diventato cristiano.
“Sono arrivato che ero un bambino, avevo 17 anni – racconta -. Con Luigina ho compiuto un cammino morale, culturale e spirituale. Lei mi ha ‘raddrizzato’ e di questo le sono molto grato. Al Piccolo Rifugio sono vissuto come a casa mia. E sono anche diventato più… umano. Prima, per alcune esperienze vissute, ero duro, arrabbiato con tutti.
Venendo dall’Albania (con il suo ateismo di stato, ndr), non ero neppure cristiano. Qui sono stato battezzato e cresimato e mi sono avvicinato all’Eucaristia. E per tutti e tre questi sacramenti è stata mia madrina Luigina”. A cui, naturalmente, è ancora molto legato. “Lavoro in Vaticano e vivo in zona San Pietro, non molto lontano, e così passo spesso a trovarla. E a parlare con lei mi vengono i brividi! E’ un degno successore di Lucia Schiavinato”.
Oltre ai sette anni di Armando, il Piccolo Rifugio di Roma ha anche ospitato per periodi più brevi suo fratello Sokol e suo cugino Erion. “Poi ad un certo punto – racconta Armando – abbiamo trovato una casa in affitto e ci siamo trasferiti lì. E’ stata una cosa spontanea, non un distacco carico di nostalgia”. Il distacco, in verità, non c’è mai stato.