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11 Gennaio 2009Aikido con persone con disabilità – Pionieri al Piccolo Rifugio
Ogni mercoledì pomeriggio sei donne picchiano.
Dalle 17.45 alle 18.45, nel salone polifunzionale del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto, sei delle donne qui ospiti picchiano. Senza far male pero’!
Sferrano colpi, effettuano prese, piegano, s’allungano, esercitano i muscoli.
Perché il mercoledì pomeriggio al Piccolo Rifugio è il giorno dell’aikido.
Per una sperimentazione di aikido con le persone con disabilità che è senz’altro una novità: manca documentazione ufficiale, ma non risultano esperienze simili, come ci spiega Luca Gri, ventisettenne di Osigo, che ha ideato l’iniziativa per Vittorio Veneto. E lo ha fatto… dieci anni fa.
“L’idea mi è venuta leggendo un libro in cui si parlava dell’aikido visto come un’arte terapeutica. L’autore, Giuseppe Ruglioni, allievo di un allievo diretto del fondatore dell’aikido, lavorava con le persone con disabilità, e ha introdotto tra loro il ki-aikido, che però è una disciplina diversa dalla nostra”, spiega Gri, che di aikido è cintura nera terzo dan, allievo del maestro Fausto De Compadri, direttore tecnico nazionale della Filjlkam (la federazione delle arti marziali).
L’aikido è un arte marziale giapponese, che si pratica a mani nude oppure con spada, bastone o pugnale. Il suo obbiettivo non è la vittoria né tanto meno infliggere dolore all’avversario. Bensì, come indica lo stesso nome giapponese ai-ki-do, portare chi pratica “all’unione ed all’armonia con l’energia vitale e lo spirito dell’Universo”.
C’è voluto un decennio – tempo di acquisire la necessaria esperienza- perché Gri realizzasse quel vecchio sogno: ”far praticare l’arte per cui vivo”, come lui la definisce, ma alla fine ce l’ha fatta.
La proposta aikido è stata presentata al team educativo del Piccolo Rifugio, ed accettata. Così da novembre 2008 una volta alla settimana Gri, assieme al collega cintura nera terzo dan, il vittoriese Sandro Lucagnano, e con la collaborazione della vittoriese Maddalena Neglia, tutti e tre atleti dell’Aikido Vittorio Veneto, sono al Rifugio. A offrire da volontari il loro tempo e le loro competenze. A proporre alle ragazze, inventando da zero un metodo, vista la carenza di precedenti nel settore, la porzione di aikido più adatta a loro. E selezionando gli esercizi più adatti per le caratteristiche fisiche e le difficoltà di mobilità di ognuna, seguendo le indicazioni del fisioterapista del Piccolo Rifugio.
Si va così dai movimenti dolci per il riscaldamento, allo stretching, alle leve articolari per colpire, fino agli attacchi veri e propri. Tutto spiegato con pazienza e dettaglio tecnico: “Fa’ un movimento a cerchio”, “Apriti di 90 gradi”, “Esci di lato”, e perfino l’inchino finale e i necessari rudimenti di giapponese da insegnare alle ragazze.
Gri, Lucagnano e Neglia con gusto si prestano a subire e parare i colpi sferrati dalle ragazze del Rifugio – “e colpiscono con forza!”, puntualizza Gri. E anche a cadere, accompagnando i movimenti d’attacco, battendo ogni volta rumorosamente la mano sul tatami.
Le ragazze hanno subito accolto con entusiasmo la proposta dell’aikido. “Sandro!” “Luca!”, continua a chiamare Cristina, una delle apprendiste aikidoke. “Cambiamo tecnica!”, suggerisce un’altra ospite. I volti sono tutti concentrati e divertiti.
E ogni mercoledì pomeriggio, a grande richiesta, i tatami prestati dal Judo Vittorio Veneto riprendono il loro posto al centro della sala polifunzionale.
Ma quale beneficio porta, in particolare, alle persone con disabilità, la pratica dell’aikido come avviata al Piccolo Rifugio? “L’obiettivo – spiega l’aikidoista Luca Gri, ideatore dell’attività – è lavorare sulla consapevolezza del corpo: l’aikido da una migliore percezione del corpo nello spazio e aiuta la mente ad avere più controllo sul corpo stesso, quindi aiuta dal punto di vista psicofisico”. Oltre a rappresentare un’ottima occasione per le ospiti per tonificare e rinforzare la muscolatura.
Gli allenamenti di aikido proseguiranno senz’altro almeno fino a giugno. E la compagine dei praticanti potrà allargarsi Quando, dalla prossima primavera, rientreranno nella sede centrale del Piccolo Rifugio anche gli ospiti uomini, l’aikido verrà infatti proposto anche a loro; e in futuro non è da escludere che le donne aikidoiste del Rifugio partecipino ad un allenamento assieme ad altri loro…colleghi, allievi di Gri e Lucagnano all’Aikido Vittorio Veneto.
Nel frattempo Gianpietro Vascellari, fondatore dell’Aikido Vittorio Veneto, e lo stesso Gri hanno portato all’attenzione della Fijlkam la pionieristica sperimentazione in corso al Piccolo Rifugio, in vista di un possibile riconoscimento ufficiale oppure di un’esportazione altrove di questo modello.
“Inoltre – spiega il maestro Vascellari – abbiamo presentato il progetto ‘Aikido al Piccolo Rifugio’ anche al Comune di Vittorio Veneto, ed in particolare all’assessore ai servizi sociali Giuseppe Maso, per richiedere un piccolo finanziamento per il rimborso delle spese”.
***
E’ pieno di entusiasmo Luca Gri, atleta dell’Aikido Vittorio Veneto, nel raccontare dell’esperienza di sabato 29 maggio 2010. Quando cioè di fronte ad alcuni dei migliori aikidoka d’Italia è stato presentato il progetto di aikido in corso al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. Qui dall’autunno 2008 è stato avviato, grazie ai volontari dell’Aikido Vittorio Veneto, un corso di aikido con alcune ospiti. Da ottobre 2009 il corso è stato ampliato anche ad alcuni ospiti uomini. E soprattutto, per la prima volta, ha convolto anche un’ospite in carrozzina. Luca Gri e Sandro Lucagnano, cinture nere di aikido, hanno portato avanti questa sperimentazione probabilmente inedita in Italia. Scoprendo come, con i dovuti adattamenti, tutte le tecniche di aikido possono essere praticate anche in sedia a rotelle. Mantenendo i benefici fisici della pratica di quest’arte marziale. Ma soprattutto, l’ospite in carrozzina del Piccolo Rifugio, al pari degli altri, trova nell’aikido un’occasione di amicizia, di gratificazione, di realizzazione personale andando oltre le limitazioni fisiche.
Sabato 29 a Ponte di Piave (Tv) si è svolto uno stage federale di aikido organizzato dalla Fijlkam: gli atleti si sono ritrovati con il direttore tecnico per l’aikido Fausto De Compadri.
“Alle 10.30 – racconta Gri – noi e gli ospiti del Piccolo Rifugio siamo entrati in materassina (luogo degli allenamenti di aikido). Lucagnano ed io io siamo stati chiamati al centro e poi il fondatore del Judo Aikido Vittorio Veneto Gianpietro Vascellari ha illustrato, di fronte a De Compadri e agli altri atleti, il progetto che ha coinvolto le persone con disabilità del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. I ragazzi (del Piccolo Rifugio) erano emozionati, ma anche entusiasti. Lucagnano ed io siamo andati al centro e abbiamo mostrato che, grosso modo, è possibile praticare in carrozzella tutte le tecniche dell’aikido. Poi per un’ora e mezza tutte le ospiti del Piccolo Rifugio hanno praticato aikido con noi e con chi voleva degli altri atleti.
In seguito, durante la pausa, in molti sono venuti a farci i complimenti: qualcuno si è meravigliato, non pensava fosse possibile, qualcuno ci ha chiesto maggiori informazioni, qualcuno si è addirittura commosso. Anche il maestro De Compadri era stupito”.