L’Amore Vince – Febbraio 2009
1 Febbraio 2009Stefania Santini: io e il Piccolo Rifugio di Roma
3 Febbraio 2009Antonio De Franco, 35 anni volontario al Piccolo Rifugio di Roma
Quasi ogni giorno da 35 anni Antonio De Franco, calabrese trapiantato a Roma (“calabrese come me!”, rivendica sorridendo Caterina del Piccolo Rifugio), percorre la salita di Monte Mario, devia prima dell’arco in via del Parco Mellini e arriva al Rifugio.
E, se permettete, un volontariato pressoché quotidiano che dura da 35 anni è una notizia, eccome! Anche perché è un caso speciale ma non unico, nel senso che, come ci spiega la direttrice del Piccolo Rifugio di Roma Luigina Tonon, non mancano i volontari a Roma: da Enzo, con le sue battute e le sue due figlie che, spiega lui , “praticamente sono nate qui al Piccolo Rifugio” a chi due volte l’anno accompagna Pina nel nord della Toscana, per delle cure.
“Ho conosciuto il Piccolo Rifugio perché lavoravo al Don Orione come infermiere e quindi venivamo qui per le visite e le terapie alle ospiti. Dopo un po’ ho chiesto al Piccolo Rifugio se faceva piacere che venissi a passare il tempo libero qui”, racconta con semplicità Antonio. “E ora è più facile trovarlo al Rifugio che a casa“, interviene la moglie Carmen Contursi, a cui il marito, dopo averla conosciuta, ha….presentato il Piccolo Rifugio, che già aveva iniziato a frequentare assiduamente. “Per lungo tempo – continua lui- ho avuto il turno di lavoro dalle 13 alle 20, e quindi la mattina venivo qui: accompagnavo don Santella, che celebrava la messa al Rifugio, alle 7.30 precise voleva essere dietro l’altare”.
Al Rifugio Antonio collabora, con disponibilità per tutto quel che serve: dal giardinaggio – “una volta mi sono pure arrampicato in cima a un pino marittimo vicino, per potarlo”ai lavori manuali – ha aiutato a costruire la Grotta della Madonna che sta nel giardino- alle piccole commissioni. “In passato facevamo anche delle gite: siamo andati a Montecatini, a Ferentino…”.
Dall’anno scorso è in pensione e così la sua presenza al Rifugio è addirittura aumentata. Del resto, quella che sta a Monte Mario è a tutti gli effetti una sua seconda famiglia. “Sono qui quasi a tempo pieno: se non mi vedono mi telefonano”. E se pensi a tutto quello a cui non si è dedicato , preferendovi le ore al Rifugio, lui risponde con semplicità : “ma in fondo non sono mai stato tipo da grandi uscite, al ristorante o al cinema ci sono andato solo in casi eccezionali”. E solo in casi eccezionali la mattina non arriva al Rifugio…