Le reliquie di santa Bernardetta da Lourdes al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto
4 Ottobre 2012Teatro al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto, 2012-13
15 Ottobre 2012Teresa Fresu, Volontaria della Carità
(pubblicato nel 2010)
Teresa Fresu ha vissuto per una quarantina d’anni in una famiglia allargata. Molto allargata. Una famiglia di cui hanno fatto parte madri e figli, bambini e adolescenti. E lei è stata un po’ mamma per tutti.
Teresa Fresu è una Volontaria della Carità , a lungo consigliera dell’Istituto negli anni Ottanta. Originaria di Ittireddu in provincia di Sassari, oggi è ospite di una casa di riposo a Verona.
In mezzo, una vita intera in cui ha messo il suo carattere, dolce ma al contempo molto materno, al servizio di madri e bambini, i bambini delle foto che tappezzavano le pareti delle case in cui ha vissuto.
Tra quei bambini, una ha accompagnato Teresa lungo tutto il percorso di vita. Teresa si prese cura di Cinzia Cassera bambina, e quarant’anni dopo è Cinzia a prendersi cura di Teresa, della “Terry” che non ha più la forza e la lucidità di un tempo.
“L’ho conosciuta nel 1970: era la direttrice della Villa Madonna della Neve di Campocroce, vicino a Treviso, dove io ho trascorso i miei primi anni di vita”, racconta Cinzia. “Poi l’emergenza che aveva spinto ad aprire le Ville diminuì. Pian piano le ospiti se ne andavano”.
Quel che rimaneva, però, era il bisogno. Le misere condizioni, umane prima che economiche, in cui tante vivevano. E rimaneva, per Teresa, l’esempio di accoglienza dato da Lucia Schiavinato con le Ville Madonna della Neve, in cui trovavano l’affetto di una famiglia donne abituate ad essere sfruttate da qualcuno e additate a poco di buono da tutti gli altri.
Fu Lucia stessa ad incoraggiare Teresa ad avviare la sua nuova esperienza, diversa nella forma ma affine nello spirito.
“Teresa – continua il racconto Cinzia – affittò una casa in centro a Mogliano Veneto (non lontano da Campocroce) per seguire le ultime rimaste: e così con lei abitavano alcune ragazze madri che non avevano una famiglia a cui appoggiarsi e che non erano autonome.
C’ero anche io, e per me lei era più di una mamma. Al tempo stesso però ci teneva che conservassi il legame con la mia mamma vera. Però quando andavo a stare per qualche giorno con mia mamma, doveva venire la Terry per addormentarmi…
Rimanemmo a Mogliano fino al 1974, poi lei per qualche motivo decise di spostarsi a Verona, dove già era vissuta con le Volontarie. Vivevamo in un grande appartamento non lontano dal Rifugio che all’epoca era a Settimo di Pescantina. Con lei e con me c’era la Volontaria Rosaria e una serie di mamme. Per tutta la vita ha portato avanti il lavoro di accoglienza. Inizialmente c’erano solo mamme, poi dal 1982 al 1995 circa solo bambini, poi di nuovo anche madri e pure qualche ragazzo… Qualcuno stava da lei solo di giorno, altri vivevano lì.
L’estate portava il più possibile tutti in Sardegna, nel suo paese. Dai suoi parenti sono sempre stata considerata una cugina.
Teresa era legata a quello che oggi è il Movimento per l’Affido e l’Adozione (una onlus di Verona) e per la sua opera collaborava con il Comune di Verona. E per anni ha avuto l’aiuto di volontari ed obbiettori di coscienza.
Sono vissuta con Teresa fino al mio matrimonio, nel 1995: e mi ricordo alla cerimonia lei con tutti questi bambini ed adolescenti.
La Volontaria ha continuato la sua opera di accoglienza fino al 2008, poi le condizioni di salute non glielo hanno più permesso. Quando le sue condizioni si sono aggravate, ho accettato di diventare sua
amministratrice di sostegno. Non è un impegno che mi pesa, ma un aiuto che mi viene spontaneo”.
Con quella capacità di farsi carico e prendersi cura con amore di chi è in vario modo “piccolo” che Cinzia ha imparato da Teresa, e che Teresa aveva visto incarnata in Lucia.
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Teresa Fresu ha vissuto per una quarantina d’anni in una famiglia allargata. Molto allargata. Una famiglia di cui hanno fatto parte madri e figli, bambini e adolescenti. E lei è stata un po’ mamma per tutti.
Teresa Fresu è una Volontaria della Carità , a lungo consigliera dell’Istituto negli anni Ottanta. Originaria di Ittireddu in provincia di Sassari, oggi è ospite di una casa di riposo a Verona.
In mezzo, una vita intera in cui ha messo il suo carattere, dolce ma al contempo molto materno, al servizio di madri e bambini, i bambini delle foto che tappezzavano le pareti delle case in cui ha vissuto.
Tra quei bambini, una ha accompagnato Teresa lungo tutto il percorso di vita. Teresa si prese cura di Cinzia Cassera bambina, e quarant’anni dopo è Cinzia a prendersi cura di Teresa, della “Terry” che non ha più la forza e la lucidità di un tempo.
“L’ho conosciuta nel 1970: era la direttrice della Villa Madonna della Neve di Campocroce, vicino a Treviso, dove io ho trascorso i miei primi anni di vita”, racconta Cinzia. “Poi l’emergenza che aveva spinto ad aprire le Ville diminuì. Pian piano le ospiti se ne andavano”.
Quel che rimaneva, però, era il bisogno. Le misere condizioni, umane prima che economiche, in cui tante vivevano. E rimaneva, per Teresa, l’esempio di accoglienza dato da Lucia Schiavinato con le Ville Madonna della Neve, in cui trovavano l’affetto di una famiglia donne abituate ad essere sfruttate da qualcuno e additate a poco di buono da tutti gli altri.
Fu Lucia stessa ad incoraggiare Teresa ad avviare la sua nuova esperienza, diversa nella forma ma affine nello spirito.
“Teresa – continua il racconto Cinzia – affittò una casa in centro a Mogliano Veneto
(non lontano da Campocroce) per seguire le ultime rimaste: e così con lei abitavano alcune ragazze madri che non avevano una famiglia a cui appoggiarsi e che non erano autonome.
C’ero anche io, e per me lei era più di una mamma. Al tempo stesso però ci teneva che conservassi il legame con la mia mamma vera. Però quando andavo a stare per qualche giorno con mia mamma, doveva venire la Terry per addormentarmi…
Rimanemmo a Mogliano fino al 1974, poi lei per qualche motivo decise di spostarsi a Verona, dove già era vissuta con le Volontarie. Vivevamo in un grande appartamento non lontano dal Rifugio che all’epoca era a Settimo di Pescantina. Con lei e con me c’era la Volontaria Rosaria e
una serie di mamme. Per tutta la vita ha portato avanti il lavoro di accoglienza. Inizialmente c’erano solo mamme, poi dal 1982 al 1995 circa solo bambini, poi di nuovo anche madri e pure qualche ragazzo… Qualcuno stava da lei solo di giorno, altri vivevano lì.
L’estate portava il più possibile tutti in Sardegna, nel suo paese. Dai suoi parenti sono sempre stata considerata una cugina.
Teresa era legata a quello che oggi è il Movimento per l’Affido e l’Adozione (una onlus di Verona) e per la sua opera collaborava con il Comune di Verona. E per anni ha avuto l’aiuto di volontari ed obbiettori di coscienza.
Sono vissuta con Teresa fino al mio matrimonio, nel 1995: e mi ricordo alla cerimonia lei con tutti questi bambini ed adolescenti.
La Volontaria ha continuato la sua opera di accoglienza fino al 2008,
poi le condizioni di salute non glielo hanno più permesso. Quando le
sue condizioni si sono aggravate, ho accettato di diventare sua
amministratrice di sostegno. Non è un impegno che mi pesa, ma un aiuto
che mi viene spontaneo”.
Con quella capacità di farsi carico e prendersi cura con amore di chi è in vario modo “piccolo” che Cinzia ha imparato da Teresa, e che Teresa aveva visto incarnata in Lucia.
TERESA E I SUOI RAGAZZI