Piccolo Rifugio: i ricordi di Romualdo Baldissera
3 Agosto 2010Donazioni alla Domus Lucis dai discendenti Sanguineti
3 Agosto 20102010: Fazzari presidente delle Volontarie della Carità
E’ Silvia Fazzari la nuova presidente dell’Istituto secolare Volontarie della Carità . E’ stata eletta dall’assemblea dell’Istituto mercoledì 4 agosto, al termine della giornata di ritiro spirituale conclusa con l’adorazione eucaristica notturna di martedì 3.
Silvia (nella foto piccola), originaria di Bergamo, si è consacrata Volontaria della Carità nel 1966, dopo aver conosciuto l’Istituto, Lucia Schiavinato e la scelta della consacrazione laica tramite l’Amore Vince.
Oggi vive alla Domus Lucis di Trieste. In precedenza aveva operato per molti anni in Brasile, prima nella regione dell’Acre, assieme a Luisa Orenti, e poi a Salvador, dal 1991 al 1998 presso il Cisal (Centro integrado de saude de alagados) del bairro di Jardim Cruzeiro, una struttura che offriva cure e assistenza sanitaria alle persone piu’ povere.
Nel precedente sessennio 2004- 2010 Silvia era stata consigliere dell’Istituto.
“E’ importante – dice la neo presidente – vigilare sul nostro carisma e fare in modo che mantenga la sua originalità pur attualizzandosi alla realtà d’oggi”.
Come vicepresidente dell’Istituto è stata votata Teresa D’Oria, che aveva ricoperto questo incarico anche nel precedente sessennio. Completano il consiglio le Volontarie Nevia, Gabriella (consigliere uscente) e Francisca. Nel caso di quest’ultima, da segnalare che è la prima volta che una Volontaria brasiliana entra a far parte del consiglio.
La Volontaria Silvia succede come presidente alla Volontaria Felicita Casti e, al pari del nuovo consiglio, resterà in carica per 6 anni.
Silvia è la quinta presidente eletta dopo che Lucia Schiavinato lasciò la responsabilità dell’Istituto nel 1975. Queste le presidenti, in ordine cronologico: Luigina Tonon, Gabriella Bonato, Teresa D’Oria, poi Felicita Casti ed ora Silvia Fazzari.
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Apertasi sabato 31 luglio alla casa di spiritualità dei santuari antoniani di Camposampiero (Pd), l’assemblea dell’Istituto secolare Volontarie della Carità ha poi seguito il programma degli interventi previsto, anche se con alcuni cambiamenti di orario rispetto alla scaletta.
(In questo articolo riferiamo invece delle elezioni della nuova presidente e delle consiglieri dell’Istituto)
Don Sabino Matera e don Sabino Lambo, due sacerdoti pugliesi da tempo vicini alle Volontarie, hanno proposto all’assemblea due riflessioni sul ruolo dell’Istituto, intitolate rispettivamente “…essere Eucaristia” e “…con tutto il mondo nel cuore, nel cuore del mondo”.
Padre Enzo Mosca (nella foto piccola), postulatore della causa di beatificazione di Lucia Schiavinato, è intervenuto all’assemblea per aggiornamenti sulla causa di beatificazione e sui rapporti tra Istituto secolare Volontarie della Carità e Fondazione Piccolo Rifugio. Tratteremo dopo le ferie nel dettaglio questi temi.
Su ruolo e attività della Fondazione è intervenuto in assemblea il suo presidente, Carlo Barosco.
Oltre alle relazioni sull’attività delle Volontarie in Italia, Brasile ed Albania e sull’attività di formazione, nel corso dell’assemblea uno spazio è stato dedicato ad alcune particolari attività di Volontarie. Francisca ha presentato l’attività di Casa Aurora che accoglie adolescenti che escono dall’educandario con l’obbiettivo di prepararli ad una vita autonoma e indipendente, Lizete ha parlato del suo impegno nel lebbrosario Villa San Marino di Grajaù, Gabriele ha raccontato l'”Abrigo Sao Gabriel” in cui sono accolti anziani poveri e abbandonati.
Domenica 1 agosto è venuto a celebrare l’eucaristia per l’assemblea il vescovo di Treviso mons. Gianfranco Gardin, che ha poi promesso che presto verrà a visitare il Piccolo Rifugio di San Donà di Piave, dopo l’invito già da tempo ricevuto dalla Volontaria Elena Suardi.
Ad alcuni momenti dell’assemblea, come ad esempio l’adorazione notturna, hanno partecipato anche alcuni Associati.
Le Volontarie brasiliane hanno anche reso omaggio alla presidente uscente Felicita Casti, con una presentazione di foto storiche di quando lei era in Amazzonia ed il dono di un copricapo amazzonico, come vedete in una delle foto che qui sotto scorrono.
Tutte le relazioni e il dibattito assembleare sono stati debitamente registrati.
DALL’EUCARISTIA ALL’EUCARISTIA
Momento conclusivo dell’assemblea è stata la messa di giovedì 5 agosto, celebrata da padre Enzo Mosca e don Sabino Matera.
“Dall’eucaristia si parte e all’eucaristia si ritorna”, ha commentato don Sabino all’inizio della cerimonia, con riferimento al carisma eucaristico dell’Istituto
Durante la liturgia della parola è stata letta anche la lettera di Lucia alle Volontarie del 26 ottobre 1971.
“Che possiamo davvero essere eucaristia!“, ha detto Mariarosa esprimendo un’intenzione nella preghiera dei fedeli.
“Donaci la capacità di vivere l’eucaristia, come diceva Mamma Lucia, fino alle ultime e più impensate conseguenze”, ha aggiunto Gabriella.
“Di fatto la nostra assemblea inizia oggi – ha commentato Teresa – nell’impegno a partecipare a tutti e a tutte quel che abbiamo vissuto qui”.
ESERCIZI 2010 ED ESERCIZI 2011
Prima dell’assemblea, dal 26 al 30 luglio, don Antonio Guidolin aveva predicato gli esercizi spirituali a Volontarie ed Associati, prendendo come guida la vicenda del profeta Elia e dei cambiamenti che ha affrontato nella sua vita obbedendo ai comandi del Signore.
L’Oasi Sant’Antonio di Camposampiero, che ringraziamo per l’accoglienza, ospiterà gli esercizi spirituali dell’Istituto anche nel 2011: si svolgeranno a fine agosto.
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Pubblichiamo un intervento di don Sabino Matera sull’assemblea dell’Istituto secolare Volontarie della Carità che s’è svolta ad agosto, ed a cui lui stesso ha partecipato, vicino com’è da tempo all’Istituto.
L’assemblea generale dell’Istituto (nella foto piccola) si è conclusa: è stata un’esperienza bellissima di approfondimento del carisma, di discernimento dei segni dei tempi e di comunione fraterna, vissuta con le delegate all’assemblea, arricchita questa volta da un buon numero di brasiliane, che hanno dato un ricco contributo alla sua ottima riuscita ed hanno apportato un soffio di aria nuova per il rinnovamento dell’Istituto.
Le diverse relazioni, sia delle responsabili dell’Istituto e del presidente della Fondazione che dei tre sacerdoti (padre Mosca, don Lambo e don Matera), che da anni accompagnano il nostro (dell’Istituto, ndr) cammino spirituale – apostolico, hanno evidenziato luci ed ombre della nostra realtà, ma soprattutto il vero volto dell’Istituto, volto che chiede ascolto, docilità ed obbedienza.
Rinnovamento, cambiamenti di organizzazione e strutture, scelta degli ultimi, se non scaturiscono da una forte “esperienza Eucaristica” non saranno significativi né consistenti, ma risulteranno semplici “innovazioni di oggi” per scomparire domani.
E’ necessario che la vita delle Volontarie e degli Associati riveli “gioiosamente” il senso di appartenenza all’Istituto e di manifestarlo con la fedeltà al carisma, l’unità nella carità, l’impegno nel servizio e lo zelo nel farlo conoscere agli altri.
Gli impegni assunti in assemblea vanno accettati con grande senso di responsabilità, perchè costituiscono il futuro dell’Istituto e della Fondazione. Un nuovo tipo di società, qual è quella odierna, esige un nuovo tipo di persona, con una formazione permanente aperta ai nuovi segni dei tempi e alle nuove povertà, cui dare una risposta adeguata e possibile, secondo la “missione di carità” dell’Istituto. Ciò comporta la conversione personale e comunitaria per rompere con l’individualismo, l’immobilismo, l’incoerenza tra Eucaristia contemplata ed Eucaristia vissuta, e con quegli atteggiamenti negativi che impoveriscono tanto l’appartenenza all’Istituto.
La conoscenza e l’approfondimento degli scritti di Mamma Lucia devono contribuire a dare a tutti audacia, libertà evangelica, testimonianza e creatività nel trovare forme nuove di vita e di apostolato caritativo, a favore degli ultimi e al servizio della Chiesa. Ciò contribuirà non poco alla crescita della propria vocazione all’Istituto e nell’Istituto, e darà un senso più pieno alla sequela di Cristo nella “secolarità consacrata”.
Forse potrà essere questa la strada per cui il Signore manderà nuove vocazioni all’Istituto: “Prendete il largo e lanciate le reti!” (Lc 5,4)