Mons.Salvatore Simone, Associato all’Istituto
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2 Giugno 20112 giugno 2011: Dino Mulotto cavaliere
Dino Mulotto è cavaliere.
Il direttore del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e consigliere d’amministrazione della Fondazione Piccolo Rifugio, originario di Falzè di Piave, frazione di Sernaglia della Battaglia (Tv) ha ricevuto per mano del prefetto di Treviso Aldo Adinolfi il diploma dell’onorificenza dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana con la cerimonia presso la Prefettura di Treviso giovedì 2 giugno, Festa della Repubblica.
Il decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con cui gli viene conferito il titolo di cavaliere è del 27 dicembre 2010.
Il titolo di cavaliere è (giusto) riconoscimento per oltre trent’anni di impegno del cavalier Dino per le persone con disabilità , prima come volontario, alla scuola delle Volontarie della Carità, e poi come dipendente del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. E’ stato anche primo presidente,ed è tuttora membro, dell’associazione Lucia Schiavinato che raccoglie i volontari del Piccolo Rifugio.
Per il suo impegno per gli altri Mulotto aveva ricevuto anche, assieme a tutti i volontari del Piccolo Rifugio,il premio Civilitas del 2002, assegnato dall’associazione Dama Castellana di Conegliano.
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Il settimanale della diocesi di Vittorio Veneto L’Azione ha realizzato un’intervista al consigliere d’amministrazione della Fondazione Piccolo Rifugio Dino Mulotto in occasione della sua recente nomina a cavaliere.
Qui sotto l’intervista pubblicata su L’Azione del 26 giugno 2011, in cui Mulotto riflette sui 35 anni di esperienza con le persone con disabilità e sulle odierne fatiche di comunità come il Piccolo Rifugio.
La sera di sabato 2 luglio Dino festeggerà la nomina a cavaliere assieme ad ospiti, operatori, volontari ed amici del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.
Giovedì 2 giugno nel palazzo dei Trecento in piazza dei Signori a Treviso sono stati nominati i nuovi cavalieri dell’ordine al merito della Repubblica. Uno di loro è Dino Mulotto, di Falzè di Piave, direttore del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto.
Volontario al Piccolo Rifugio dal 1976 alla scuola delle Volontarie della Carità grazie alle quali il Rifugio è nato e cresciuto; dipendente dal 1986; pensionato ma ancora lavoratore, a tempo e cuore pieno, fino ad oggi. Cofondatore e volontario dell’associazione Lucia Schiavinato. Testimone e protagonista dei cambiamenti per e con le persone con disabilità. I suoi “ragazzi”.
Mulotto, da vent’anni, è anche volontario dell’Unitalsi vittoriese. Per dieci anni ha fatto parte del consiglio direttivo, prima con la presidente Lina Marchioro e poi con il compianto Enrico Bazzichetto. Quasi ogni anno c’è anche lui sul treno diocesano per Lourdes.
Fa piacere essere cavaliere?
“Non posso negare – dice Mulotto – che l’onorificenza mi dia soddisfazione. Penso a mio papà Pietro, morto 20 anni fa, contadino ed operaio, e a quanto ne sarebbe orgoglioso.
Eppure all’inizio non ci credevo. Pensavo che la nomina fosse uno scherzo. E’ stato il sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re, anche lui neo cavaliere, a confermarmi che era tutto vero.
Ma oltre alla soddisfazione ho anche qualche scrupolo. Perché sono convinto che di gente come me ce n’è tanta. Con la differenza che quello che faccio, inevitabilmente, è visibile e noto. Mentre maggiore merito andrebbe a chi opera senza che nessuno lo sappia.
In ogni caso, questo è un premio che è frutto dell’impegno di tante persone. E che con tante persone va condiviso”.
Proprio come fece quando gli fu assegnato il Civilitas nel 2002: lo fece intestare a “Dino Mulotto e i volontari del Piccolo Rifugio”.
Cosa ha imparato in tanti al fianco delle persone più fragili?
“Mi sento una persona privilegiata. Ho avuto la fortuna di vivere questo ambiente straordinario del Piccolo Rifugio e del mondo del volontariato con le persone disabili, e di conoscere persone straordinarie. Questo mi ha permesso di esprimere il cento per cento delle mie possibilità.
Anche quella con l’Unitalsi è stata un’esperienza straordinaria, e non solo per i pellegrinaggi. Arricchente sia dal punto di vista umano che cristiano”.
Come ha visto cambiare nel tempo l’atteggiamento verso le persone con disabilità?
“C’è stato un cambiamento straordinario. Nelle istituzioni, nelle associazioni, nella società e nei singoli, a tutti i livelli. In questi anni abbiamo anche visto crescere tantissimo i servizi per le persone con disabilità , con grande soddisfazione delle famiglie e delle associazioni di categoria che tanto hanno lavorato per questo risultato.
Per quanto riguarda la nostra istituzione, ci sono state una città ed una diocesi intera, con il suo vescovo, che si sono strette attorno al Piccolo Rifugio. Ne abbiamo avuta particolare dimostrazione in occasione dei recenti grandi lavori”.
Ora però c’è la crisi…
“Per il futuro qualche preoccupazione per comunità come il Piccolo Rifugio, e per tutto il settore della disabilità, c’è, non lo nascondo. Preoccupazioni soprattutto di carattere economico.
Dobbiamo fare di tutto per superare questa situazione difficile. Ma sono convinto che anche questi momenti servano per pensare e sviluppare forme nuove di progettazione e di collaborazione. Confidiamo che anche i nostri amministratori pubblici ci aiutino!”